sabato 27 dicembre 2008

PENSIERI A 0 GRADI...

E' stata una campagna elettorale stancante, estenuante ed entusiasmante.
Io l'ho vissuta in prima linea e mi ritengo fortunato di averlo potuto fare.
Credo che il futuro non sia altro che il frutto del lavoro nel presente tenendo memoria del passato.
Se una società non lavora alacremente ed onestamente non darà benessere ai suoi figli.
Se una società non agisce memore dei successi e dei fallimenti incorsi nel passato, condannerà le progenie all'oblio, all'ignoranza, all'arroganza del potere.
L'Italia non ha un buon tessuto sociale.
Le nostre coscienze, nella maggior parte dei casi, non reggono alle aggressioni mediatiche dei "potenti" che c'impongono cosa pensare, cosa comprare, come vestire, chi è giusto votare, chi è giusto plaudire.

E' in atto una vera e propria manipolazione della realtà.
Non tutte le coscienze saranno in grado di giudicare.
Studiare storia è FONDAMENTALE...

venerdì 5 dicembre 2008

ESPRESSIONE LIBRE

DAL BLOG DI CARLO COSTANTINI:
PER VEDERE IL VIDEO CLICCATE SUL TITOLO.

Lascio spazio ad un'iniziativa dei ragazzi dell'Italia dei Valori.

E.Mancinelli: Questo è il freeblogger che ha pubblicato la redazione di "Espressione Libre", il giornalino del nostro gruppo giovanile, abbiamo testimonial Carlo Costantini, candidato alle elezioni regionali dell'Abruzzo.
Quest'idea è nata dal mio gruppo universitario alla facoltà di giurisprudenza di Teramo, abbiamo iniziato scrivendo articoli sulle inefficienze della nostra università, sugli sprechi, come le sedi distaccate che costano tantissimo, fondi che poi vengono tolti alle attività di laboratorio della sede centrale.
Io ho proseguito all'interno del gruppo giovanile dell'Idv, commentando le la scena politica nazionale e regionale soprattutto. Nel nuovo numero tre del giornale abbiamo pubblicato ben tre articoli sulle elezioni regionali, siamo riusciti anche ad intervistare Gianni Chiodi su Youtube.
Gianni Chiodi è meno chiaro, Carlo Costantini è deciso, quando ha una risposta non tergiversa, mentre Gianni Chiodi ha più un linguaggio da vecchio democristiano stile prima Repubblica. Non è riuscito a dirmi se i termovalorizzatori o gli inceneritori sarebbero stati realizzati. Questo fa capire bene il programma grigio.

D.Martinelli: Che aria si respira?
E.Mancinelli: Si respira un'aria non buona, in quanto molti dichiarano di non andare a votare. Molti sono sempre più distanti dalla politica, soprattutto qui in Abruzzo, poiché lo scandalo della sanità ha minato un già fragile equilibrio politico nazionale e soprattutto una cultura della politica. Questa esperienza editoriale non è nata con le elezioni politiche, ma tra i corridoi della facoltà di giurisprudenza e poi proseguita nelle facoltà del resto dell'Abruzzo, L'Aquila, Chieti e Pescara.

D.Martinelli: Internet che ruolo ha e che ruolo ha avuto in questa campagna elettorale?
E.Mancinelli: Internet ha avuto un ruolo importantissimo anche se mi rendo conto che non la avuto quanto lo ha avuto per la campagna elettorale di Barack Obama, il neopresidente eletto negli Usa. Ma un ruolo importante lo ha e lo avrà ancora di più fra quattro anni alle politiche e fra cinque anni alle prossime regionali. Il popolo della Rete sta crescendo, sempre più facilmente riesce ad organizzarsi per delle manifestazioni. La testimonianza è sicuramente il V-Day, di Beppe Grillo il V2-Day e piazza Navona.
Votate Carlo Costantini perché è un candidato presidente libero, non è stato scelto dalle segreterie. E' stato scelto perché è pulito e perché ha un programma chiaro. Grazie.

sabato 29 novembre 2008

CONFRONTO: COSTANTINI - CHIODI

CLICCA SUL TITOLO PER GUARDARE IL VIDEO O NELLA BARRA VIDEO DI FIANCO AL POST!

Come candidato Presidente come intende comportarsi per la realizzazione di Termovalorizzatori, inceneritori, Centro Oli?


Costantini - Ma, la mia contrarietà al centro oli di contrada Feudo è nota ma, è nota la mia contrarietà a tutti i centri oli. Io sono contro la politica di petrolizzazione dell’abruzzo, il governo nazionale, Berlusconi, ha deliberato che un pezzo del nostro Abruzzo sia destinato alla ricerca petrolifera ed all’estrazione del petrolio.

Io sono convinto che il futuro dell’Abruzzo non sia il futuro petrolifero, sono convinto che il centro oli di contrada Feudo non possa produrre ricchezza, ma possa produrre impoverimento della nostra economia.

Un centro oli per funzionare, ha bisogno di 877mila litri di acqua al giorno una quantità di acqua insostenibile per il nostro sistema .

Un centro oli produce una tonnellata e mezza di sostanze inquinanti in atmosfera.

Io sono evidentemente contrario, non da oggi o perché sono in campagna elettorale, la mia contrarietà risale ad almeno un anno fa, quando ho presentato un’interpellanza al Governo per rappresentare l’impossibilità e l’inadeguatezza di realizzare questo progetto.

Sono evidentemente anche contrario agli inceneritori.

II rifiuto rappresenta una risorsa da sfruttare attraverso la raccolta porta a porta, la differenziazione e la separazione del rifiuto, perché, attraverso il trattamento del rifiuto separato può nascere una nuova economia, possono nascere nuove imprese, nuove aziende che trattano il rifiuto e lo trasformano in materia prima e secondaria.

Abbiamo una dotazione sufficiente di discariche per smaltire i rifiuti per i prossimi sette o otto anni.

Io credo che il presupposto sia legato solo al raggiungimento degli standard nazionali ed europei di raccolta differenziata in Abruzzo, dobbiamo raggiungere la quota del 50-60% ed abbiamo in cassa, in regione i soldi per potenziare la raccolta differenziata, 7-8 anni di autonomia ci consentono di dire con chiarezza che in Abruzzo non si faranno gli inceneritori.

Gli inceneritori: inquinano, fanno male alla salute, disincentivano la raccolta differenziata e soprattutto non convengono neanche economicamente, perché c’è una quota del rifiuto, conferita ad un inceneritore che viene trasformata in polveri e ceneri, il rifiuto che da solido urbano si trasforma in rifiuto speciale tossico è nocivo e per smaltirlo si spendono ancora più soldi di quanti se ne spenderebbero per trattare il rifiuto solido urbano e quindi è una vera e propria truffa, serve all’imprenditore di turno che realizza l’impianto ma non fa bene ai cittadini e non produce ricchezza.

Guardi, c’è qualcuno da queste parti a Teramo che qualche mese fa ha proposto la chiusura dei comuni con meno di 5.000 abitanti io sono convinto che dal sistema dei piccoli comuni possa ripartire l’Abruzzo, possa ripartire l’Abruzzo che lavora, possa ripartire l’Abruzzo che promuove il turismo.


Chiodi - Sul Centro Oli credo che la mia posizione sia ufficiale, anche nel programma. Contrariamente a quello che ha ritenuto il centrosinistra per molti anni, soprattutto nel programma del Presidente Coletti candidato alla provincia e poi tanti, altri, noi riteniamo che non è assolutamente una straordinaria opportunità per l'Abruzzo. La nostra posizione non è favorevole, ci rammarichiamo soltanto del fatto che abbia fatto tutta quella strada la vicenda, quindi qualcuno dovrà risponderne quando sarà il momento, in termini politici. Non si può fare demagogia in campagna elettorale, e comportarsi per anni in modo assolutamente favorevole invece ad una realizzazione che noi riteniamo non utile per la nostra regione.

Per quanto riguarda i termovalorizzatori noi riteniamo che il ciclo integrato dei rifiuti sia una cosa complessa, che passa per un grande sforzo sia per quanto riguarda una minore produzione di rifiuti e quindi un'educazione in questo senso da parte di tutta la collettività, anche con la possibilità di aumentare di molto la raccolta differenziata. Io l'ho fatto quando ero sindaco di Teramo, sono passato in 3 anni dall'8% al 39% di raccolta differenziata. Abbiamo il comune capoluogo che ha la raccolta differenziata più alta del centrosud, però nonostante ciò i nostri concittadini pagano una tassa molto alta, perché abbiamo una carenza negli impianti di smaltimento dei rifiuti. Io non ritengo le discariche il modo migliore per conferire rifiuti che pure residuano dopo una raccolta differenziata spinta, ritengo che la soluzione migliore siano questi impianti che abbiano la possibilità di avere un alto rendimento ma allo stesso tempo anche la capacità di produrre energia. Quindi sono sostanzialmente favorevole. Non la ritengo comunque la panacea. Se dovessero esserci altri sistemi più sostenibili dal punto di vista ambientale saremmo lieti di poterli prendere in considerazione, a patto che abbiano la stessa efficienza. Quello che bisogna evitare è la vergogna di Napoli. Se ci sono soluzioni migliori ai termovalorizzatori, no ai termovalorizzatori. Se ci sono soluzioni migliori: sì ai termovalorizzatori.



Dopo i tagli all'istruzione operati dal governo, lei come intende comportarsi, soprattutto per le piccole realtà montane che hanno delle scuole che potrebbero rischiare di scomparire?


Costantini - I comuni per sopravvivere hanno bisogno di poche cose, anzitutto di una scuola perché se in un piccolo comune chiude una scuola, chiude la scuola!

i piccoli comuni hanno bisogno di servizi pubblici efficienti: di un servizio di trasporto che funzioni.

Io sono per i piccoli comuni abruzzesi, che rappresentano uno straordinario patrimonio, da custodire e da conservare gelosamente, perchè continuino ad esistere.

Sono convinto che le famiglie che vivono in questi piccoli comuni, molto spesso, in condizioni di difficoltà, durante il periodo invernale debbano avere la possibilità ed il diritto pieno di continuare a vivere in questi territori, chiudere la scuola vuol dire ammazzare i comuni, vuol dire costringere i cittadini e le famiglie ad abbandonare quei comuni, vuol dire in qualche modo negare il diritto ai giovani di costruirsi un futuro.



Chiodi - No, questo è falso che rischiano di scomparire, perché il Decreto Gelmini, nonostante tutto quello che si dice facendo una propaganda falsa, non avrà nessuna valenza, per esplicita previsione della legge, per quei territori che rientrano nella comunità montane. Quindi in tutte quelle scuole che riguardano il territorio abruzzese, che sono la maggior parte, dato che nel territorio abruzzese rientra quasi tutto nelle comunità montane, il Decreto Gelmini non produrrà nessun effetto. Quindi state attenti a seguire la propaganda, alcune volte la propaganda non risponde alla verità.

Per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, visti i problemi degli ultimi anni, come opererà?


Costantini - Guardi, noi l’acqua l’abbiamo, il problema è che il sistema della gestione delle risorse idriche si è occupato troppo di politica e troppo poco di risolvere i problemi.

C’è stato un incremento delle tariffe che sarebbe dovuto servire per ammodernare il sistema distributivo e per ridurre le falle, oggi ci sono perdite nel sistema per la distribuzione dell’acqua nel nostro Abruzzo che sfiorano il 50% del totale.

Bisogna fare in modo che gli investimenti derivanti dalle tariffe che pagano i cittadini non vengano più utilizzati per alimentare i costi della politica, ma vengano utilizzati per l’ammodernamento delle reti e questo faremo attraverso l’istituzione di una unica società pubblica regionale, ripeto pubblica perché ne siamo conviti a differenza del PDL che la gestione dell’acqua debba restare pubblica e non possa più rispondere alle logiche del mercato e della concorrenza.

Siamo convinti che il management debba essere scelto attraverso criteri di merito e di competenza e non attraverso criteri di vicinanza politica o partitica.

Siamo convinti che la stessa retribuzione di questi manager debba essere legata alla loro capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Siamo pronti a mettere in campo una vera e propria rivoluzione che ci consentirà di superare l’emergenza idrica che molto spesso ed in molte località dell’Abruzzo, soprattutto nei mesi estivi, siamo costretti a vivere
Grazie grazie a lei.

Chiodi - E' una bella domanda. Noi abbiamo una situazione di dispersione forte rispetto a quella che è la nostra risorsa idrica fondamentale che ovviamente è l'acqua. Credo che sia un privilegio per l'Abruzzo il fatto di averne in buona quantità. Abbiamo dispersioni non solo di tipo fisico, molto elevate, ma abbiamo dispersioni anche di tipo amministrativo, cioé ci sono molti che utilizzano l'acqua e che non la pagano. Questo significa poi che altri invece che la pagano, sono costretti a pagare di più. Quindi dovremo lavorare attentamente per cercare di non disperdere quella che è una ricchezza fondamentale per il nostro territorio, ammodernando tutto quello che é il nostro sistema di captazione, evitando le dispersioni, e cercando poi di riportare moralità nella gestione degli enti d'ambito. Purtroppo gli enti d'ambito non sono enti inutili come alcune volte si dice: sono le persone che sono state messe negli enti d'ambito che sono persone inutili, e che molto spesso hanno determinato delle situazioni di gestione scandalose e che riguardano per esempio le politiche clientelari di assunzione non finalizzate invece alla tutela del bene pubblico.

lunedì 10 novembre 2008

EDITORIALE DI NOVEMBRE 2008

Caro lettore,
il 4 Novembre 2008 gli americani hanno deciso di affidare le sorti del loro paese al Senatore Barack Hussein Obama: 47 anni, avvocato, coniugato con Michelle e due figlie.
Figlio del “Mondo Sviluppato” e del “Mondo Sfruttato” allo stesso tempo.
Padre, si spera, di un ventunesimo secolo più giusto, più civile, più attento e rispettoso di quella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata a Parigi il 10 Dicembre 1948.
Per Silvio Berlusconi, il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, Obama è “abbronzato”.
Per Maurizio Gasparri, Presidente dei Senatori del “Popolo delle Illibertà”: “con Obama alla Casa Bianca, Al Qaeda è più contenta!”.
Questi soggetti ci governano a Roma.
La Regione Abruzzo tra due settimane potrebbe essere affidata ad un coetaneo di Obama: un innovatore, un uomo capace, un politico pulito, sempre presente alle iniziative dei giovani.
L’economia troverà slancio grazie a finanziamenti ed aiuti tecnici per i futuri imprenditori, una politica economica realmente liberale romperà le catene del clientelismo e ci restituirà la dignità morale e culturale, consona ad una regione europea.
Si punterà sull’iniziativa privata, sulla fantasia ed il brio dei giovani abruzzesi, grazie anche allo snellimento della burocrazia ed all’informatizzazione degli Enti regionali.
La tecnologia del Wi-Max renderà gratuito ed accessibile internet a tutti.
Tutte queste cose verranno fatte davverò. A voi la scelta.

venerdì 7 novembre 2008

PER BERLUSCONI OBAMA E' "ABBRONZATO"!

CLICCANDO SUL TITOLO VI GUSTERETE IL VIDEO DI CORRIERE TV...SUL BATTIBECCO TRA LO PSICONANO ED UN GIORNALISTA AMERICANO!

ECCO COMUNQUE L'ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA:

Gaffe su Obama, Berlusconi
polemizza con un reporter Usa


BRUXELLES - Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi su Barack Obama («è bello, giovane e abbronzato») sono state al centro di un vivace botta e risposta tra il premier italiano e un reporter americano (guarda il video). Nel corso della conferenza stampa del vertice Ue, Steve Scherer, un giornalista dell'agenzia di stampa americana Bloomberg, ha domandato al capo del governo italiano perché non chiedesse scusa al presidente eletto Barack Obama per le dichiarazioni fatte da Mosca. «Presidente, chiederà scusa a Obama?». «Ma per favore, per favore, chiedi piuttosto scusa tu all'Italia», è stata la replica.

«PER FAVORE, PER FAVORE... » - Alle domande incalzanti del giornalista americano («Presidente si rende conto che il suo commento su Obama è offensivo negli Stati Uniti? Perché non chiede semplicemente scusa?) il presidente del Consiglio ha prima replicato con una certa calma: «Vedo che anche tu ti sei messo nella lista di quelli che ho detto ieri...». Quindi ha aggiunto alzandosi e lasciando la sala: «Ma per favore, per favore chiedi scusa tu all'Italia...non c'è il senso del ridicolo». Berlusconi si è poi allontanato per fare rientro in Italia.

«NESSUNA PROTESTA FORMALE» - «Uno statista non fa così». È stato il commento di Steve Scherer. «Ho deciso di rispondere alle domande dei colleghi giornalisti perché sono stato chiamato imbecille e "messo in mezzo" a questa storia, ma non intendo presentare proteste formali», ha spiegato il reporter americano ad alcuni cronisti nella sala stampa del Consiglio europeo. «Quando Berlusconi dice una cosa, io la riporto, e in questo caso non c’è una questione politica ma semplicemente di cortesia. Bisognerebbe capire che i tempi cambiano: Berlusconi ha 72 anni e non ha ancora capito - ha osservato Scherer - che cosa ha significato l’elezione di Obama negli Stati Uniti». Aver «fatto incazzare» Berlusconi, ha detto ancora il cronista della Bloomberg, «per me è un onore: negli Stati Uniti il giornalismo è critica del potere, o meglio dell’abuso del potere. Il fatto che Berlusconi si sia alterato vuol dire che io, come giornalista, ho fatto il mio lavoro». Il premier italiano, ha osservato ancora Scherer, «ha parlato male, ha fatto una battuta delle sue, e non ha chiesto scusa; io ho cercato solo di dargli la possibilità di spiegarsi, e lui invece ha insistito». E a chi gli chiedeva se si sentisse intimidito dalla reazione del premier, il giornalista americano ha risposto: «No, non mi sento in pericolo».

«IMBECILLI» - In mattinata, il premier italiano era tornato sulle parole pronunciate giovedì su Obama. «Li conoscevamo già ma non pensavamo fossero così tanto imbecilli» ha detto il premier (lasciando Mosca e diretto a Bruxelles) rispondendo ai cronisti italiani che gli chiedevano il suo stato d'animo dopo la lettura dei giornali e le tante critiche piovutegli addosso. «È stata una battuta di carineria e anche spiritosa» ha ribadito il Cavaliere circa le frasi su Obama. «Tutta la sinistra ne è affascinata, è il messia» ha poi aggiunto Berlusconi, auspicando che per il prossimo presidente degli Stati Uniti non diventi poi troppo pesante avere tutta questa attenzione addosso.

7 NOVEMBRE 2008

L'IMPEGNO DEI GIOVANI

Cari lettori,
fra poco più di venti giorni, noi abruzzesi rinnoveremo il Consiglio Regionale ed eleggeremo soprattutto il nuovo Presidente della Giunta.
Il programma elettorale del candidato alla presidenza Carlo Costantini è stato prodotto attraverso il confronto con i cittadini.
Io voterò Carlo Costantini.
Questa è un'occasione unica per invertire la "rotta clientelare" tracciata dalla classe dirigente uscente, la stessa degli ultimi quindici anni. Sia l'Italia dei Valori che gli altri partiti del centro-sinistra hanno cercato di dare spazio a nuovi elementi, rinunciando alla candidatura da 15000 voti dell'Assessore Regionale uscente Donato Di Matteo, indagato nel recente "scandalo dell'Acqua".
Noi giovani dell'IDV avremmo voluto candidare uno di noi, almeno nel collegio provinciale di Pescara. Forse non eravamo pronti.
Il nostro impegno: c'è stato, c'è e ci sarà!
Nelle università e nei nostri ambienti facciamo campagna elettorale dalla scorsa primavera. Non ci siamo mai fermati.
Spero che i nostri dirigenti apprezzeranno il nostro impegno silenzioso e costante...offerto senza chiedere nulla in cambio!
Ciò è raro in politica e noi siamo una novità, anche in questo!

Dai Carlo!

sabato 1 novembre 2008

NOTIZIE DA ROUEN 3

Oh mio Dio non so nemmeno da dove devo cominciare. Come prima cosa vi racconto un' episodio che mi è capitato che mi ha lasciato alquanto sorpreso. Lo scorso week end sono andato con il mio corso di progettazione in gita nel Sud della Francia, in Germania e in Svizzera. Ci siamo fermati ad un autogrill (e per la precisione era un Agip) mi sono appoggiato ad una macchina che a dire il vero era anche piuttosto vecchia. A questo punto un mio amico si avvicina e mi dice di alzarmi perché la macchina non era la mia. Dato che comunque essendo un mio amico e non avendolo detto in maniera incazzata pensavo stesse scherzando, sono rimasto seduto sul cofano anteriore. Dopo 10 secondi passa una mia amica e guardandomi strano mi dice che non potevo sedermi. Allora collego i fatti e capisco che il mio amico di prima non stava scherzando, dunque ho chiesto spiegazioni e mi hanno detto che in Francia è gravissimo appoggiarsi ad una macchina perché costano tanto e si rovinano. Sinceramente sono rimasto molto perplesso, voglio dire, alle fine non ho mica il culo di piombo. E non ce l'ho nemmeno raschiante. E poi la macchina su cui mi ero appoggiato aveva almeno 40 anni. Va be è la loro cultura ed essendo in Francia non posso che prenderne atto. Parlando in maniera più precisa del viaggio, ho un sacco di riflessioni da fare. Innanzitutto mi lascia molto entusiasta il fatto che qui ogni corso di progettazione ti porta di norma a vedere musei e edifici in altre città, chiaramente la maggior parte delle spese le copre l'università. Diciamo che in linea di massima l'università finanzia il 70 % dell'esborso totale. Io sono stato fuori 4 giorni , 3 notti di pernotto, tutti i pasti pagati ad esclusione delle cene del secondo e terzo giorno, guida inclusa, ingressi a due musei già pagati dall' ecole, e in tutto ho speso una novantina di euro. Quindi come servizio mi sembra più che ottimo. Ma poi non vi dico quante cose ho visto in 3 giorni. Infatti al Prof. gli ho pure detto che non mi sembrava un' ecole, mi sembrava un esercito. Sveglia alle 5, partenza alle 7 (ed erano sempre le 7, mai un minuto di ritardo) però è stata un'esperienza bellissima, dal punto di vista umano e culturale. Il primo giorno siamo arrivati in una città al confine con la Germania per visitare LA SALINE ROYALE di CLAUDE NICOLAS LEDOUX, ovvero delle saline neoclassiche molto interessanti. E la cosa bella è che abbiamo dormito lì dentro. Il secondo giorno è stato quello più intenso: sveglia alle 4.50, alle 6.30 partenza direzione Mulhouse, un città nel sud della Francia al confine con la Germania e con la Svizzera. Qui abbiamo visitato un vecchio stabilimento industriale riconvertito in università fantastico, poi siamo andati a vedere dei vecchi magazzini industriali riconvertiti in appartamenti dall'architetto JEAN NEOUVEL. Ora di pranzo, direzione Reno al confine con la Germania per ammirare la centrale idroelettrica dell' Edf, ma non prima di aver visitato lo stabilimento della Ricola di HERZOG & DE MEURON ( quante caramelle ci hanno regalato). Che paesaggio fantastico c'era, tutto verde, il fiume grandissimo. Finito il pranzo su un prato affianco al fiume, ci siamo recati alla fondazione VITRA , dedicata al design. Qui c'erano degli edifici piccoli di alcuni architetti importanti. FRANK GHERY è sempre lo stesso, con i suoi edifici contorti; poi ho capito finalmente che ZAHA HADID la odio, non ci sta niente da fare. L'unico edifico che mi è piaciuto, davvero tanto, è stato quello di TADAO ANDO. Mi dava una sensazione di pace assoluta. C'era la sala conferenze con una parete completamente finestrata che affacciava sul prato, e io sono rimasto come un cretino un sacco di tempo ad ammirare il paesaggio, si aveva una percezione fantastica. Finita la visita siamo tornati a Mulhouse per dormire. La mattina dopo sveglia ad un orario più decente, alle 7. Partenza alle 8.30, direzione Basilea. Qui ho provato delle sensazioni fantastiche. Appena sono entrato in Svizzera era palpabile l'atmosfera ovattata. Non so perché ma ho provato da subito un benessere incalcolabile. Un paesaggio fantastico. Siamo arrivati alle porte di Basilea, in una zona molto verde per accedere alla FONDAZIONE BEYELER. Appena sono entrato vi posso dire che mi stavo mettendo a piangere, mi sono trovato di fronte ad una parete enorme con la scritta " VENEZIA" e a fianco un elenco di pittori, da Tintoretto a Monet. Praticamente c'era una mostra sulla città di Venezia appunto, per vedere come era stata rappresentata nel tempo, da Canaletto fino a Manet, Signac, Monet. Ed è li che ho pensato a quale patrimonio abbiamo in Italia, e come mi gonfiavo il petto, come mi sentivo orgoglioso di essere italiano. Finita la mostra su Venezia ho visitato le restanti sale della fondazione, dove ho trovato tutti i pittori moderni più famosi, da Kandisky a Picasso, da Braque a Mondrian, da Giacometti a Matisse,e tanti altri…E ironia della sorte mi sono ritrovato avanti al quadro di Monet che ritrae la Cattedrale di Roeun. È stata un'esplosione di cultura incalcolabile. E qui nella fondazione, che oltretutto è un'opera di RENZO PIANO, ho trovato un corridoio con un lato tutto finestrato che affacciava su un paesaggio fantastico,e anche qui mi sono soffermato a guardare fuori dalla finestra. Sembrava un cinema. Fantastico. Un'altra sala affascinante è stata quella con il riflesso dell'acqua sulla parete dov'erano esposti dei dipinti. Meraviglioso. Sempre nella fondazione si potevano acquistare delle opere di artisti contemporanei. Ed è qui che ho scoperto che per un quadro di Roy Lichtestain (forse il secondo artista pop up sicuramente dopo Andy Wahrol) si spendono solo intorno alle 1000 euro. Ho avuto la conferma che nel settore artistico si può e si deve investire. Un comune qualsiasi che vuole acquistare un'opera d'arte, anzi che vuole fare un' investimento perché col tempo sicuramente aumenta il valore dell'opera, penso che possa trovarli 1000 euro. Ma penso che possa permettersi anche di spendere una cifra molto più alta. Allora ecco che un comune di una media città, che può essere Foggia così come Pescara o Chieti, con una somma discreta può fornirsi di un patrimonio che col giro di qualche decennio acquisisce un valore inestimabile. Senza calcolare il flusso di turisti e studiosi che poi attirerebbe indirettamente un'esposizione delle opere. Ma purtroppo molti politici certe cose non le capiscono, sono troppo arcaici, sono troppo antichi, certe dinamiche non possono proprio capirle. Chiusa parentesi museo siamo andati al centro di Basilea. A questo punto vorrei sfatare il tabù secondo cui in Svizzera non si trova una carta a terra e le strade sono pulitissime. Non è vero, perché ho trovato quasi con la lente d'ingrandimento un pezzo di carta plastificata di 3 cm x 1cm… A parte il discorso della pulizia, ripeto, è proprio l'atmosfera svizzera che è ovattata, c'era una situazione idilliaca. Siamo andati ad un mercatino ad ora di pranzo dove stava tanta gente e dove c'erano un sacco di giostre per i bambini, e chiaramente anche molti bambini. Tutti in famiglia. Belle scene proprio. E poi le specialità culinarie, si sentiva un odore di carne vicino a certe botteghe. C'erano anche i venditori di caldarroste. Inoltre ho visto un sacco di bella gente, di bei ragazzi e di belle ragazze. Non so era bella proprio tutta la situazione. Chiaramente ho assaggiato la deliziosa cioccolata svizzera, e ne ho comprata un po' per l'amore mio. I venditori erano molto gentili, io poi mi dilettavo a parlare il tedesco, e come me la tiravo con i francesi che son rimasti colpiti dal fatto che sapessi parlare 3 lingue straniere. Infatti hanno fatto girare la voce e tutti che mi venivano a chiedere se parlavo 3 lingue, ed io chiaramente me la tiravo. Già sono un buffone di mio, poi mi offrono questi assist. A parte le battute devo dire però che ho avuto enormi difficoltà a parlare in tedesco, perché la mia testa pensa in francese, e quindi iniziavo un discorso in tedesco ma lo finivo in francese. E anche adesso che sto scrivendo, un due o tre parole le ho scritte in quest'ultima lingua prima di correggerle e riscriverle chiaramente in italiano. Continuando a parlare di Basilea ho visto un intervento di SANTIAGO CALATRAVA in un teatro che mi ha alquanto shockato. Enorme. Poi siamo saliti sul bus e abbiamo visto tutti gli edifici rilevanti della città, tra cui chiaramente dopo mie pressioni lo stadio, che è quello più bello che fino ad ora ho visto in vita mia. Il viaggio si può dire che dal punto di vista culturale sia finito col nostro ritorno a Mulhouse, perché poi la sera siamo usciti e il giorno dopo lo abbiamo passato completamente in viaggio. Dal punto di vista umano devo dire che è stato molto piacevole perché ho avuto la fortuna di trovare solo ragazzi simpatici e divertenti, e anche i professori sempre pronti allo scherzo. Più di una volta ci siamo trovati a ridere e scherzare insieme. Dunque devo dire che non mi poteva andare meglio, sotto tutti gli aspetti. E poi con il francese me la cavo troppo bene, a momenti mi cambiano la nazionalità. Chiusa la parentesi ecole, vi voglio raccontare una curiosità. Qui a Rouen ho un' amico di Terracina che abita in un villino situato in un cortiletto accanto ad una palazzina maestosa. Questa palazzina è stata la fortezza del partito nazista quando la Francia venne conquistata dalla Germania nella II guerra mondiale, e nello stabile dicono ci sia stato pure Hitler. Dunque io quasi tutti i giorni (e l'ultimo stasera stesso visto che sono andato a vedere le partite li) cammino dove circa 60 anni fa è stato il Fuhrer. Non è emozionante per il fatto in se, ma per la valenza storica, niente di più. Detto ciò vi saluto perché oggi la mail è davvero troppo lunga e sicuramente avrete gli occhi sbarrati adesso.


Un abbraccio dalla Francia


Con passione

Antonio Mancini

sabato 25 ottobre 2008

COSSIGA...MERDA.

DAL BLOG DI BEPPE GRILLO:
CLICCA SUL TITOLO E GUARDA IL VIDEO...

"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito... Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì... questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio".
Intervista a Francesco Cossiga. Presidente emerito della Repubblica Italiana e senatore a vita.

Cossiga ha confessato. Ne va preso atto. In fin dei conti ne va apprezzata la sincerità, neppure Totò Riina aveva osato tanto. Ha solo detto quello che la maggior parte degli italiani sapeva: l'Italia non è una vera democrazia. Forse non lo è mai stata. Quante fandonie ci hanno raccontato da Piazza Fontana in avanti? Sul G8 di Genova? Chi ha attivato il timer delle stragi di Stato?
Cossiga ci ha fornito una lezione magistrale della strategia della tensione. Però, ora, dopo quelle frasi , va dimesso dal Senato e ritirata la sua nomina a presidente emerito della Repubblica Italiana. Voglio vedere se un deputato o un senatore avanzerà la proposta in Parlamento.
Se rimane al suo posto è una vergogna per il Paese e un insulto ai professori e agli studenti. Non va picchiato, è anche lui un docente anziano. Va solo accompagnato in una villa privata. Propongo, per non farlo sentire troppo solo villa Wanda di Arezzo. Insieme a Licio Gelli potrà rinverdire i vecchi tempi, parlare di Gladio, di Moro, dei servizi segreti...

Un consiglio ai ragazzi: portate alle manifestazioni una telecamera, riprendete sempre chi compie atti di violenza. Vedremo chi sono, da dove vengono, se sono dei "facinorosi", come dice lo psiconano, o "agenti provocatori pronti a tutto", come suggerisce Cossiga.

Il blog è a disposizione di studenti e professori per i loro video su interviste, manifestazioni e manganellature (so che saranno numerose). Nella barra in alto: "La Scuola in diretta", scorreranno in continuazione i video nei prossimi giorni. Caricate il video su YouTube e inviate la segnalazione al blog.
Loro non molleranno mai, noi neppure.

giovedì 23 ottobre 2008

IL QUESITO DI PAOLA

DAL BLOG DI ANTONIO DI PIETRO:

Tra i quesiti che ho ricevuto attraverso il sito dell'Italia dei Valori volevo riportare quello di Paola Petrini, seguito dalla mia risposta.
Quella di Paola è una domanda semplice, ma che nasconde in realtà un problema molto importante che sta affrontando il Paese.

Paola Petrini: On. Di Pietro,
ieri sera al telegiornale ho sentito la notizia riguardo all'acquisto da parte dello stato di lavagne digitali per le scuole pubbliche per milioni di euro.
Ma non è che tutto questo risparmio su insegnanti e servizi della scuola servono per fare arricchire qualcuno co ste lavagne digitali?
Chi le produce? Non è che tanto per cambiare (digitale terrestre) dobbiamo arricchire chi ci rappresenta?
Grazie

Antonio Di Pietro: Dopo la giustizia, adesso il Governo cerca di smontare anche il futuro dei nostri figli. Il ritorno ai voti, le lavagne luminose, il grembiulino per le elementari e il maestro unico, sono tutto fumo per nascondere quelli che sono stati i veri provvedimenti presi dal ministro Maria Stella Gelmini. Il governo ha effettuato tagli indiscriminati: il 20% dei fondi, 70 mila posti per i docenti e 43 mila di ATA, con larga espulsione di precari e aumento degli alunni per classe, fino a 35. Il problema, dunque, non è sapere chi produce le lavagnette luminose, ma è pensare che con una lavagnetta luminosa si risolva il problema della scuola. Solo un uomo dello spettacolo come Berlusconi poteva pensare una cosa del genere.

venerdì 17 ottobre 2008

NOTIZIE DA ROUEN 2

Quante cose ho da raccontare…Mi sa che finisco domani. Comunque vorrei iniziare con l'evento che si è svolto da poco in Italia (beati voi che ve lo siete goduto), ovvero la raccolta delle firme per il referendum. Da quel che ho letto su internet mi sembra che stia andando molto bene, mi fa piacere e non vedo l'ora di tornare perché sì che ci divertiremo a fare campagna elettorale, tanto è sicuro che a 500.000 firme ci arriviamo. Chiusa la parentesi 11 Ottobre (oltretutto giorno del compleanno di mio padre) vorrei mettervi al corrente di quello che pensano qui in Francia del nostro attuale "Presidente del Consiglio", ovvero che è un mafioso. Ma non ne ho trovato uno che non mi abbia preso in giro per il nostro caro Berlusconi. Credetemi, sul serio. E comunque c'è un malcontento diffuso nei confronti di Sarkozy. Chiusa la parentesi politica, vi racconto un po' dell'università. I corsi sono iniziati da 2 settimane e qui dal primo istante si lavora e pure tanto, non ci sono perdite di tempo. L'impatto con le lezioni in francese però è stato tragico, perché alla prima lezione a cui ho partecipato mi sono trovato unico erasmus, in un corso particolare con soli francesi che parlavano velocemente con tono basso e davvero incomprensibile, e lì davvero mi sono spaventato e quasi in lacrime, del tutto sconvolto, ho pensato :" chi me lo ha fatto fare? Dove sono finito? Con questi come devo comunicare?" Ma la cosa più tragica è avvenuta quando mi sono avvicinato ad un ragazzo e gli ho detto con il mio francese molto italianizzato dell'inizio di essere spaventato e lui mi ha liquidato con un semplice sorriso e una frase che mi ha agghiacciato, ovvero: "Tu hai scelto di venire qui". E io vi giuro che in quel secondo davvero mi sono visto tutto il mondo cadere addosso. Ma poi col passare dei giorni devo dire che mi sono trovato sempre più a mio agio, e anche con la lingua non me la passo per niente male, oramai parlo tranquillamente con i francesi o con i professori con una certa disinvoltura, anche se le mie frasi sicuramente sono piene di errori grammaticali. Ma tutti coloro a cui dico di aver imparato la lingua in sole tre settimane rimangono molto sorpresi e mi fanno un sacco di complimenti. In più ho trovato dei ragazzi nel gruppo di lavoro che sono davvero molto gentili e comprensivi. Lo scorso fine settimana a Parigi c'è stata la notte bianca, e noi chiaramente siamo andati dal pomeriggio vedere la città. Il primo passo che ho messo sul suolo parigino è stato agli Champs Elysee (spero si scriva così perché ancora non ho imparato a scrivere in francese) e devo dire che ho provato una sensazione che ancora non sono riuscito a definire bene, un misto tra stupore, compiacimento, smarrimento…Fatto sta che per mezz'ora ho vagato in balia dei passanti che mi sballottavano da una parte all'altra e io mi facevo trascinare guardandomi intorno continuamente stupito senza capire niente… Inoltre c'erano delle istallazioni e dei gazebo celebrativi dell'Agenzia Aeronautica Francese che festeggiava il suo centenario. Sulla mia sinistra mi ha lasciato pietrificato la vista dell'Arco di Trionfo e al suo interno in prospettiva l'Arco della Defense. Poi dopo essere arrivati sotto all'opera napoleonica siamo tornati indietro dirigendoci verso la Torre Eiffel. Dopo una fila interminabile e aver cacciato 12 Euro per salirci sopra ( e come ci speculano…) sono arrivato al secondo livello della torre, erano circa le nove di sera e quindi io mi sono ritrovato avanti alla città illuminata e l'unica cosa che riuscivo a dire era :" Cazzo!!!" Scusate la volgarità ma era così grande lo stupore e non so cos'altro che mi ha neutralizzato la lingua, penso che solo chi ci sale sopra può capire cosa si prova e a quale spettacolo si assiste. Per salire al terzo livello chiaramente altra fila interminabile, e appena uscito all'ascensore mi sono trovato una schiera di bandiere nella parte superiore delle finestre che indicava le capitali di tutto il mondo e i km che li distanziavano da quel punto, e neanche a farlo a posta voi non ci crederete ma la prima che mi sono trovato davanti è stata quella dell'Honduras…Destino???Fatalità??? (Per chi non lo sapesse sono fidanzato con una ragazza Honduregna). A parte questo pettegolezzo personale continuo a parlare di Parigi… Ci siamo diretti a St. Germain perché lì c'era il concerto di Patty Smith, ma io non sono entrato perché ero troppo stanco e affamato e allora insieme alle ragazze Erasmus di Curitiba (Brasile) sono andato a mangiare in un ristorante per provare la cucina francese. Il locale fighissimo, tutto molto caratteristico con foto di personaggi famosi francesi sulle pareti e con un concerto di musica jazz dal vivo. Abbiamo ordinato un filetto non molto cotto e uno stufato di formaggio e patate buonissimo, con ottimo vino francese chiaramente e non so quante baguette avrò mangiato, ma ero davvero troppo affamato. Finito di mangiare siamo tornati dagli altri che intanto avevano visto il concerto per poter vedere gli allestimenti per la notte bianca, ma a questo punto siamo rimasti molto delusi perché le mostre stavano tutte lontane una dall'altra, i mezzi erano pochissimi e soprattutto i musei più importanti erano chiusi. Per di più i negozi erano chiusi. Allora che diamine di notte bianca è? Delusi e stanchi ci siamo diretti verso il quartiere latino per sederci in un locale, ma prima siamo passati un secondo a Norte-Dame. Nel tragitto abbiamo visto 4 risse molto violente che ci hanno lasciati molto colpiti. Arrivati a destinazione abbiamo preso un cocktail che quasi avrei voluto metterlo sul mio libretto tanto costava, ma con che coraggio si può vendere un Mojito a 12 Euro??? Dopo un po' siamo andati alla stazione a dormire in un treno fermo al binario aspettando il primo che ci portasse a Rouen che era alle 8.07. Una cosa che mi è dispiaciuta è che anche Parigi di Sabato sera, malgrado la sua fama di città incantata, si trasforma e diventa molto sporca e confusionaria. Gli scleri dell'alcool non risparmiano nessuna città allora. In sintesi questa esperienza parigina mi ha fatto capire che la città è bellissima, che lo stereotipo del francese con la puzza sotto il naso e scorbutico è dovuto ai "parissien" perché così sono nella capitale e me lo hanno confermato anche un sacco di rouennesi, e soprattutto che non sanno organizzare le notti bianche. Cambiando discorso, una cosa che mi piace della Francia è che è piena di Kebab a prezzi stracciati, infatti in media un kebab più le patatine fritte più una lattina a scelta qui lo paghi da un minimo di 3.80 euro ad un massimo di 4.60 euro, e purtroppo sto facendo la faccia del Kebab. Però il rovescio della medaglia è che è molto facile trovare i topi sguazzare nei locali, e io la prima sera sono andato a mangiare in un kebab e mi sono trovato in compagnia di un topo nel bagno. Ma era piccolino e grazioso, diciamo che voleva darmi il benvenuto…Un'altra cosa importante è che finalmente dormo su un materasso comodo, per di più matrimoniale. E chi mi frega. Adesso vi saluto e non scrivo nient'altro perché altrimenti diventa troppo lunga la mail e la cestinate senza nemmeno leggerla…





Un' abbraccio a tutti e godetevi Tonino voi che potete, io intanto continuo a caricare sempre di più i cannoni da sparare al mio ritorno…





Sempre con il cuore….





Antonio Mancini

lunedì 13 ottobre 2008

RENDITE FINANZIARIE O UTILI DA COOPERATIVA DI CONSUMO ?

I primi mesi del governo Berlusconi IV. Gli interventi sulla nostra economia sono sempre più in favore dell’alta borghesia: primo tra tutti, il punitivo intervento sugli utili da cooperativa di consumo. Premiati gli speculatori.

L’economia, specie quando tratta numeri ed aliquote, non è sempre chiara per tutti e questo rende più facile al Governo (di qualsiasi colore esso sia) nascondere le negatività ed allo stesso tempo esaltare, i talvolta pochi, effetti positivi degli interventi di politica economica posti in essere.
Cercherò, per quanto possibile, di spiegare quelli che sono gli interventi punitivi del Governo Berlusconi IV contro le Società Cooperative.
E’ importante, per meglio capire, illustrare la condizione delle rendite finanziarie, che rappresentano redditi non da lavoro, non procurati attraverso il lavoro e subiscono un prelievo fiscale del 12,5%.
Il Sole 24 ore c’informa che tale aliquota è tra le più basse d’Europa: in testa troviamo la Germania (31,65%), la Francia al quarto posto (27%), infine, la Grecia (10%) che è l’unico Stato ad applicare un prelievo inferiore al caso italiano.
“Provvedimenti da comunisti!”, tuonerebbe Giulio Tremonti. Non è cosi.
In Germania, il partito comunista non è mai stato di casa al consiglio dei ministri federale ed il maggiore partito di centro sinistra è sempre stato piuttosto moderato, anche nel nome, visto che si è sempre chiamato Partito Socialdemocratico, eppure l’aliquota che tassa “i risparmi dei ricchi” è la più alta d’Europa. Giustizia sociale.
La Francia vive da sempre una sana alternanza al governo, ma il partito di centro destra (Unione per un Movimento Popolare) dona alla Francia più Presidenti della Repubblica rispetto al Partito Socialista, nostante ciò il 27% è più del doppio del 12,5 italiano.
L’ex Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi provò a riformare le rendite finanziarie, senza riuscire a portare a termine il progetto, purtroppo.
Sempre il Sole 24 ore il 20 febbraio 2008 rende note le intenzioni di Prodi, riassumendo in due punti:
1) innalzamento dal 12,5% al 20% l'aliquota sulle rendite finanziarie. In questa categoria sono inclusi sia i redditi da capitale (gli interessi o corrispettivi, gli utili e i proventi derivati dall’impiego di un capitale (tipicamente, i dividendi azionari o le cedole di un titolo di Stato) che i "redditi diversi" (plusvalenze, o guadagni in conto capitale, in occasione della vendita di un'attività finanziaria).
2) riduzione dal 27 al 20% dell'aliquota fiscale applicata sui depositi e conti correnti.
Il 24 gennaio 2008 la storia fece il suo corso ed il governo cadde insieme ai suoi progetti futuri.
Ora Silvio Berlusconi ed il suo esecutivo rivolgono il loro sguardo verso gli utili delle cooperative di consumo, innalzando l’aliquota impositiva dal 12,5% al 20%.
In una lettera al Presidente del Consiglio Luciano D’ulizia, presidente dell’Unione Nazionale delle Cooperative Italiane, denuncia la gravità del provvedimento, sottolineando che le rendite finanziarie godono di una tassazione inferiore (di ben 7,5 punti percentuali).
D’Ulizia sottolinea nel suo intervento: “la volontà del Governo di voler colpire alcune imprese legate a logiche del passato, per dimostrare a tutti i costi che un Governo come il Suo è risoluto nel limitare i privilegi “alle cooperative rosse”, si decide senza ascoltare, si agisce non per l’interesse generale”.
Questo provvedimento (contenuto nell’ultimo Ddl relativo alla manovra economica triennale), colpisce indistintamente tutte le cooperative del settore anche quelle piccole.
Caro Giulio: “così vuoi muovere l’economia?”

Emanuele Mancinelli

mercoledì 8 ottobre 2008

Abruzzo: no al Centro Oli e inceneritori

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Durante la conferenza stampa di lunedi 6 ottobre, tenutasi a Pescara, ho risposto alle domande di un giornalista in merito al Centro Oli abruzzese. Riporto di seguito il testo dell'intervento.

Giornalista: In questa regione abbiamo un emergenza ambientale come quella del Centro Oli, dove si combattono varie posizioni e forse non conciliabili. Questo tema del cosiddetto dialogo sulle cose concrete come lo vede su questo punto?
Carlo Costantini: Il Centro Oli investe complessivamente un approccio culturale che il prossimo governo regionale dovrà mettere in campo rispetto allo sviluppo e rispetto all'ambiente.
Noi siamo stati sempre contrari, ma la nostra contrarietà non è ideologica. E' una contrarietà che tiene in considerazione quelli che sono i punti di forza della regione. Siamo convinti che i punti di forza della regione non siano ne il Centro Oli ne i Call Center, ma il suo territorio, il suo ambiente, la sua natura, la miriade di piccole imprese che garantiscono la tenuta di una economia che per altri versi, e con riferimento ad altri settori, corre il rischio di fare dei grandi passi indietro.
Il Centro Oli è oggettivamente incompatibile con le vocazioni migliori della regione Abruzzo, cosi come il principio della perforazione dei nostri mari in prossimità della costa, cosi come sono incompatibili anche quelli che chiamano “termo-valorizzatori”, che in realtà sono inceneritori. Abbiamo un patrimonio naturalistico e ambientale straordinario che rappresenta il vero punto di forza della regione, che non possiamo disperderlo per 35 posti di lavoro. Se andate a studiare la realtà della Basilicata, parliamo di occupazione in pianta stabile con contratti a tempo indeterminato, interessano poche decina di persone, e dall'altra parte mettiamo in discussione la sopravvivenza di centinaia di aziende agricole, di consorzi e di cantine. Non c'è discussione, ma ripeto che il nostro “no” non è ideologico, come per tutto, ma è basato sui numeri e sui fatti: quello che sacrifichiamo per questo investimento è troppo rispetto a quello che ci rientra. Un ragionamento estremamente pratico e concreto.

Dalla parte dei cittadini e di nessun altro

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"L’Abruzzo esce da una drammatica esperienza politica e di gestione dell’amministrazione pubblica. Del Turco è l’esecutore e la testa di ponte di un sistema corrotto nelle sue fondamenta e che coinvolge la politica nel suo complesso. Il primo ad esprimere solidarietà (a scatola chiusa) all’ex governatore della Regione è stato l’attuale governo, seguito dai dirigenti del Pd, e dai partiti minori. Durante la sua detenzione politici di tutti i colori si sono alternati nelle visite al carcere per esprimere solidarietà e portare chissà quali rassicurazioni in una situazione in cui non era ancora definita e accertata la reale responsabilità politica.
Gli abruzzesi hanno bisogno di ripartire con una nuova classe dirigente. I giornali riportano in modo prematuro sondaggi che vedono favorita la Pdl per il semplice fatto che Del Turco era del Pd. Falso, Del Turco rappresentava i due principali partiti italiani in maniera trasversale e gli abruzzesi lo sanno.
Pdl e Pd perderanno le elezioni, perché pensano che in Abruzzo ci sia stato solo un incidente di percorso, perché incapaci di pensare e fare una politica nell’interesse collettivo. Perderanno perché non possono fare scelte coraggiose, perché i loro candidati rispondono a Roma e a logiche partitiche e non ai cittadini. L’Abruzzo non può più concedersi errori, e gli abruzzesi lo sanno.
Io corro per l’Italia dei Valori per vincere e chiedo agli abruzzesi un’opportunità di dimostrare che la politica è al servizio dei cittadini.
Io ho le mani libere, non ho padroni, nessun condannato nelle mia squadra, ed un programma fatto con gli abruzzesi, con scelte coraggiose su sanità e pubblico, ambiente, rilancio dell’occupazione, sviluppo turistico, fondi per la ricerca,..
Chi eleggerà me, eleggerà Carlo Costantini, dalla parte dei cittadini e di nessun altro.

Carlo Costantini"

lunedì 6 ottobre 2008

FIATo sul collo regione abruzzo

IL CONSIGLIERE REGIONALE AUGUSTO DI STANISLAO INTERVIENE E FA' ENTRARE DEI BLOGGER A PALAZZO DELL'EMICICLO PER RIPRENDERE LA SEDUTA DEL CONSIGLIO!
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MEETUP INTERVISTA I CONSIGLIERI COMUNALI DI PESCARA SULL'AUMENTO DEI COMPONENTI DELLA GIUNTA

CLICCATE SUL TITOLO PER VISIONARE IL VIDEO. DA NON PERDERE !

LA GUERRA IN GEORGIA E LE CONTRADDIZIONI DELL’ORDINAMENTO INTERNAZIONALE

Tutto inizia, almeno di primo acchito, nella notte tra il 7 e l’8 agosto scorso, quando il presidente georgiano filo-occidentale Mikheil Saakashvili, furbescamente approfittando della cerimonia di apertura dei Giochi di Pechino che si sarebbe tenuta entro poche ore, decide di lanciare un’offensiva militare in Ossezia del Sud, piccola regione caucasica che conta 3900 km2 di superficie (più o meno come la somma delle province di Chieti e Pescara) e circa 70000 abitanti, di cui quasi la metà concentrati nella capitale Tskhinvali. L’Ossezia del Sud, per chi non lo sapesse, è un territorio dove l’influenza russa è fortissima, le spinte secessioniste pressoché incontrollabili, e l’appartenenza alla Georgia una questione vera solo sulla carta ormai già da qualche anno. Infatti prima dell’ultimo conflitto c’erano già stati due referendum popolari, nel 1992 e nel 2006, che ne avevano sancito la sostanziale indipendenza (il quesito refendario del 2006 recitava più o meno così: “dovrebbe l’Ossezia del Sud preservare il suo status di Stato de facto indipendente?” e il 99% degli elettori votò SI), sebbene mai riconosciuta ufficialmente fino ad ora non soltanto dal governo georgiano e da quelli occidentali, ma neanche dalla grande protettrice Russia, che si era limitata ad informali ed ufficiose felicitazioni. Emerge allora, da quel poco detto finora, che la questione osseta non inizia affatto nella notte del 7 agosto, come si diceva in avvio. Al contrario, la crisi esplosa un mese orsono rappresenta soltanto il culmine di una vicenda che affonda le sue radici molto più indietro nel tempo e finisce col coinvolgere enormi interessi come il controllo delle direttrici energetiche, e temi altrettanto grandi come la primazia del modello occidentale, ora che detto modello appare sbiadito ed acciaccato a causa di una profonda crisi economica quasi senza precedenti (con un solo, preoccupante precedente delle stesse dimensioni) e dal successo di una nuova forma di capitalismo che a differenza di quello classico non si accompagna all’affermazione di una classe emergente che pretende diritti e riforme socio-politiche: un capitalismo, quello cinese, che fa della slealtà il suo tratto caratterizzante (si pensi alla contraffazione dei prodotti occidentali, allo sfruttamento subumano della manodopera ecc.) e si dimostra capace di annichilire in pochi decenni tre secoli abbondanti di storia.
Il conflitto in Ossezia, poi estesosi all’Abkhazia, esprime in sostanza tutte le contraddizioni dell’attuale ordine mondiale. È bene non cedere alla tentazione di facili e purtroppo diffuse banalizzazioni. Non sono mancati, infatti, commenti semplicistici e un po’ ingenui che hanno tentato di etichettare la guerra osseta come la guerra del petrolio, frutto delle tensioni sempre maggiori che scaturiscono dalla corsa all’oro nero, che in quell’area conosce un momento di straordinaria complessità: da un lato, infatti, vi è la Russia che con il suo CPC (Caspian Pipeline Consortium) garantisce il passaggio diretto su territorio russo del petrolio kazako che poi arriva in Europa attraverso il Mar Nero, transitando ovviamente nei porti russi; dall’altro, vi sono l’Europa e gli Stati Uniti che anelano a far passare l’oro nero su percorsi alternativi, sia per indebolire l’influenza russa in quell’area, sia per diminuire la dipendenza energetica che almeno per l’Europa è totale e drammatica (ragion per cui il Vecchio Continente si è ben guardato dal deliberare sanzioni contro Mosca, che già si era premunita annunciando possibili ritorsioni). Tutto questo è di evidenza palmare e quindi innegabile. Non bisogna però cadere nell’errore, diffuso soprattutto in certi ambienti della sinistra italiana, di considerare il tutto soltanto dal punto di vista economico, in termini meramente affaristici. Come è avvenuto per esempio con la guerra in Iraq, che è stata bollata come la guerra dei petrolieri ignorando colpevolmente l’assurdo progetto politico e culturale dei neocons di conquistare il Medio Oriente per “contagio democratico” (mi si passi il termine): l’idea, riassunta molto grossolanamente per ragioni di spazio, era quella di disseminare qua e là delle democrazie filo-occidentali (Afghanistan, Iraq), favorendone lo sviluppo e la crescita in primo luogo dal punto di vista economico, nella speranza che il benessere e le riforme “esportate” in quei luoghi potessero innescare un circolo virtuoso in grado di conquistare, per contagio appunto, i paesi limitrofi. Era, in sostanza, un agghiacciante ma articolato progetto ideologico e culturale, che aveva come fine ultimo la normalizzazione di un’area da sempre considerata fondamentale per gli interessi americani nello scacchiere mondiale (rafforzando, inoltre, la posizione dello storico alleato israeliano). Allo stesso modo, la guerra sudosseta è molto di più di un oil rush. In ballo non c’è soltanto il petrolio, ma molto di più: si pensi alla possibile conclusione di un accordo di cooperazione economica, o addirittura di libero scambio, tra l’Unione Europea e la Federazione russa; al nodo irrisolto dello scudo spaziale, quindi in definitiva della supremazia militare; alla malsana idea russa di trattare il cosiddetto “vicino estero” quasi alla stregua di un affare interno; e l’elenco potrebbe continuare.
Volendo tracciare un bilancio, questa guerra ha messo in chiaro alcuni punti fermi. Giovanni Gasparini di Affari Internazionali, molto opportunamente, ha affermato che da “questo conflitto tutti gli attori rischiano in realtà di uscire perdenti”. In che senso? Innanzitutto la Georgia esce con le ossa rotte per via dei gravi danni subiti a livello infrastrutturale, della crisi di credibilità che rischia ora di travolgere il governo Saakashvili, delle emergenze umanitarie scatenate dalla guerra (Amnesty parla di 100 mila rifugiati) e soprattutto perde la guerra strettamente intesa, a causa del defintivo distacco di Ossezia del Sud ed Abkhazia. La Russia, dal canto suo, ha patito una forte crisi di immagine a livello internazionale, una fuga di capitali praticamente senza precedenti, ha finito col benedire la pratica della secessione unilaterale che potrebbe drammaticamente virare a suo sfavore (avete idea di quante micro-regioni potrebbero avanzare pretese di indipendenza in futuro, a cominciare dalla Cecenia?) ed ha causato l’ulteriore effetto collaterale di dipanare tutti i residui dubbi della Polonia circa lo scudo spaziale, dato che Varsavia ha firmato in un battibaleno l’accordo per la concessione del proprio territorio. Gli Stati Uniti pagano in termini economici in un momento di grave crisi di sistema (1 miliardo di dollari circa), si dimostrano incapaci di controllare un piccolo alleato come la Georgia (la Casa Bianca era infatti contraria all’intervento in Ossezia ed ha provato inutilmente a dissuadere Saakashvili) e si ritrovano a dover affrontare un nuovo possibile fronte di tensioni che si va ad aggiungere a quello afghano, iracheno e iraniano, per limitarsi ai quelli più caldi. Infine, l’Unione Europea si rivela in tutta la sua debolezza: da un lato, emerge con chiarezza che l’immagine di potenza civile disarmata si sgretola come pasta frolla sotto il colpi dei cannoni; dall’altro, questa crisi non fa che ribadire il disperato bisogno di riforme che la attanaglia da tempo. Infatti, è ben vero che la risposta europea è stata unitaria, repentina ed autorevole, ma è altrettanto vero che ciò è potuto avvenire solo grazie al prestigio della Presidenza francese. Che cosa sarebbe accaduto se presidente di turno fosse stata Malta o l’Estonia? Avremmo mandato a Mosca Edward Fenech Adami, il presidente maltese? La turnazione stava stretta ai quindici, figuriamoci ai 27. All’Europa serve, tra le altre cose, un leader stabile, forte e credibile, come prevede il Trattato di Lisbona: ma, ahimè, qualcuno brinda al suo fallimento …

Luca Pantaleo

sabato 4 ottobre 2008

NOTIZIE DA ROUEN

ANTONIO CI SCRIVE DALLA FRANCIA....

Finalmente dopo una settimana durissima trovo dieci minuti liberi per mandare una mail…L'erasmus nella prima settimana (e prevedo anche nella seconda) non e' un'esperienza facile: sono arrivato dopo 18 ore di viaggio in una casa non arredata (così si usa qui), e' una settimana che dormo nel sacco a pelo, che giriamo per trovare un po' di mobili, abbiamo comprato il frigo, e in più ogni giorno sto impazzendo tra un ufficio e un'agenzia assicurativa per firmare tutti i documenti. La burocrazia francese è pallosissima. La mia fortuna non si è esaurita qui perché quando sono andato il primo giorno a prelevare mi sono accorto di avere il bancomat smagnetizzato quindi non vi dico quali peripezie ho fatto per farmi arrivare i soldi dall'Italia. Ma a parte questo (ditemi voi se è poco) va tutto bene. Ci tengo subito a sfatare il luogo comune secondo cui i francesi sono nazionalisti e odiano tutto ciò che non sia francese in quanto qui a Rouen ho trovato solo persone gentilissime, che se ti vedono in difficoltà spontaneamente ti vengono ad aiutare senza che sia tu a chiederlo, se hai bisogno ti rispondono in inglese o in italo - spagnolo francesizzato se c'è bisogno. Detto ciò vi parlo della Francia in generale…I collegamenti dei treni e delle autostrade sono la piaga della Francia…Io sono atterrato a Beuvais che si trova a 80 km da Rouen e 84 da Parigi, mentre Rouen dista 132 km da Parigi…Per poter arrivare a destinazione sono dovuto scendere prima a Parigi e poi salire a Rouen perché non vi erano collegamenti diretti tra quest'ultima e Beuvais pur essendo così vicine. I collegamenti portano tutti a Parigi e poi è da li che puoi prendere il collegamento necessario. I treni sono normali, non ipertecnologici ma puliti e ordinati, nella stazione di Parigi non c'era la confusione tipica delle stazioni italiane, la gente quando parla bisbiglia, non urla come me ad esempio. Ti senti in imbarazzo persino ad alzare un po' la voce. Arrivati a Rouen devo dire che sono rimasto abbastanza colpito. Molto molto bella. Per chi non lo sapesse questa è la città dove Giovanna d'Arco è stata prima imprigionata e poi arsa viva. Cmq notevole è la cattedrale in stile gotico, e sempre per chi non lo sapesse è la famosa cattedrale che venne dipinta da Monet. Bellissima anche l'abbazia Obbey così come il memoriale a Giovanna d'Arco. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è la casa tipica della Normandia, fatta con il sistema di sostegni e travature il legno lasciati poi a vista in facciata, e la cosa interessante è vedere che col passare del tempo col legno esposto alle intemperie ogni edificio si deforma e assume una forma particolare e diversa da tutte le altre. Le strade sono molto pulite anche se hanno il problema serio degli escrementi dei cani che stanno un po' dappertutto, ma oltre a quello è molto difficile trovare una carta a terra. I collegamenti sono efficienti. Sono rimasto sconvolto nel vedere che una città che con il suo agglomerato raggiunge appena 200.000 persone è dotata di metropolitana. Mi trovo in un livello di civiltà e progresso elevato, forse sto 40 o 50 anni avanti rispetto a Foggia. Per non parlare poi dell'università…Una cosa pazzesca… Prima di tutto bisogna chiarire che qui c'è l'università normale e l'Ecole che è un istituto superiore, e io ho avuto la fortuna di andare in quest'ultimo appunto. Si trova in un vecchio stabilimento industriale riutilizzato con diversa funzionalità, fuori è rimasto l'aspetto vecchio, dentro sono stati inseriti dei motivi moderni. L'organizzazione è quasi militaresca. Se dicono alle 9 alle 8.50 ti devi presentare già all'appuntamento. Ieri tutti gli Erasmus avevamo l'appuntamento con un Prof. che ci doveva organizzare gli orari delle lezioni alle 10 di mattina, siamo arrivati tutti in ritardo (chi di 10 minuti chi come noi di 50) ma fatto sta che il Prof. alle 10.01 ha visto che non c'era nessuno e se n'è andato… Le strutture che ha l'Ecole sono di un altro pianeta, a Pescara abbiamo come laboratori oltre a quello informatico (e non tutte le facoltà ce l'hanno) le sale periodici, monografie e biblioteca classica. Diciamo che qui queste coincidono in una struttura, che però ha meno volumi rispetto a Pescara, ma il punto è che qui vi è anche una materioteca dove sono esposti i vari materiali da costruzione e si possono fare gli esperimenti per verificarne le prestazioni, poi vi è la medioteca dove sono raccolti tutti i dvd d'architettura, vi è una sala con i plotter e le fotocopiatrici messe a disposizione degli studenti a prezzi ribassati, il laboratorio di informatica ha nella rete una partizione di quasi un giga per studente a cui si può accedere con la propria password personale. Ma la cosa più sconvolgente è il fatto che l'università è aperta 24 ore su 24. Infatti se uno studente vuole andare a prendere una rivista in biblioteca può entrare con la carta dello studente dopo il riconoscimento e girare nell'istituto anche alle 5 della mattina…Per permettere questo servizio abbiamo pagato un'assicurazione di 20 euro sulla responsabilità civile all'interno della facoltà. Col francese ho avuto un buon approccio, piano piano sto imparando diverse parole, tra 2 mesi sarò quasi francese…Sicuramente ho tralasciato qualcosa perché davvero è stata una settimana pienissima ma intanto vi saluto …



Mi raccomando lottiamo sempre con il cuore



Un abbraccio

Antonio Mancini

domenica 28 settembre 2008

COM'E' FINITA LA VICENDA DELL'AUMENTO DELLE TASSE ALL'UNIVERSITA' DI TERAMO ? LEGGETE ANCHE I COMMENTI LASCIATI SU PRIMADANOI.IT

Università Teramo, «aumentano le tasse per laboratori che non esistono»
Articolo pubblicato da www.primadanoi.it il 04/07/2008 alle ore 9.28



TERAMO. I gruppi studenteschi dell'Università di Teramo contestano la Presidenza del Consiglio degli Studenti e l'aumento delle tasse deliberato ieri dal Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo.


I rappresentanti dei gruppi studenteschi Giovani Italia dei Valori (GIV), Alleanza Studentesca, Lista Aperta, Movimento Indipendente Universitario, hanno protestato contro l'introduzione di contributi specifici deliberata ieri in Consiglio di Amministrazione dell'Università, che porterà ad un «aumento delle tasse ingiustificato» per gli studenti delle facoltà umanistiche.
Gli aumenti riguarderanno, infatti, le facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche: «gli studenti», spiegano i rappresentanti degli studenti, «saranno costretti dall'anno prossimo a sborsare 30 euro in più come contributo per laboratori inesistenti e affatto previsti nei piani di studi dei loro corsi di laurea».
Gli iscritti alla facoltà di Scienze della comunicazione, invece, unici ad usufruire di alcuni laboratori, dovranno dal canto loro corrispondere 50 euro annue. «Gli studenti del polo di Colleparco, di conseguenza», continuano i rappresentanti, «saranno in maggioranza illegittimamente tassati per servizi di cui né usufruiscono né necessitano».
Questo, secondo la ricostruzione dei giovani, sarebbe stato possibile «perché il presidente del Consiglio degli studenti, Sonia Amendola, rappresentante della Facoltà di Medicina Veterinaria eletta nelle fila del gruppo studentesco Ateneo Sport e Cultura ha, contrariamente al voto e alle dichiarazioni dei Rappresentanti di Alleanza studentesca e di Lista Aperta, trasmesso parere positivo all'aumento delle tasse voluto dal Rettore Mauro Mattioli, dopo non essere stata, peraltro, presente alla seduta Senato Accademico che ne prevedeva l'introduzione».
Le associazioni studentesche, proprio per questo hanno annunciato di voler sfiduciare Sonia Amendola «per il comportamento tenuto che è andato non solo contro la corretta prassi istituzionale adottata negli organi di ateneo, ma anche contro ogni interesse degli studenti del Polo umanistico».
I rappresentanti dei gruppi studenteschi: Giovani Italia dei Valori (GIV), Alleanza Studentesca, Lista Aperta, Movimento Indipendente Universitario, hanno protestato contro «l'abbassamento illegittimo del reddito equivalente introdotto nella seduta odierna, che porterà ad un aggravio di spesa illegittimo per tutti gli studenti».
Il limite di riferimento di appartenenza alla prima fascia precedentemente fissato a 32.879, «invece di essere aumentato, in adeguamento all'inflazione, è stato indebitamente abbassato a 30.000 euro».
Di conseguenza, dal nuovo anno accademico molti studenti prima iscritti in prima fascia si ritroveranno in seconda «con un aggravio notevole sulle tasse di iscrizione e l'accesso a vari benefici. Per questo abbiamo intenzione di avviare una seria di iniziative contro la politica rettorale». Aggiunge Mancinelli Emanuele, rappresentante degli studenti a Teramo e responsabile GIV Università per il Centro
Italia: «è inaccettabile che il nostro Presidente del Consiglio degli Studenti dia parere favorevole a questi provvedimenti. Non sarà forse perché è una studentessa di Medicina Veterinaria ? Infatti la tassa per i contributi ai laboratori sono stati alzati in tutte le facoltà tranne che a Medicina Veterinaria».
I COMMENTI DEI LETTORI AL COMUNICATO DELLE ASSOCIAZIONI STUDENTESCHE
COMMENTO POSTATO DA : studentunite il 9/7/2008 alle ore 10:09

Aumento tasse universitarie a Teramo, intervento del Presidente del Consiglio degli Studenti
03-07-2008 07:13:06
Il Presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università degli Studi di Teramo, Sonia Amendola, torna sulla tematica dell’aumento delle tasse per l’iscrizione universitaria e precisa:
“Il Consiglio degli Studenti, nell’ultima seduta del 18 giugno 2008, ha espresso all’unanimità parere contrario in merito all’istituzione – accanto alle tradizionali tasse di iscrizione - di un nuovo contributo specifico per gli studenti di Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della Comunicazione, proposta dal Magnifico Rettore in sede di Senato Accademico per ‘migliorare la didattica delle suddette Facoltà’. Tale parere del Consiglio degli studenti è stato regolarmente trasmesso, nei tempi previsti, al competente ufficio di Ateneo”.
“Sempre nella stessa seduta, poi, il Consiglio degli Studenti ha invece espresso parere positivo alla bozza di guida, subordinato, però, all’inserimento di alcune modifiche richieste dallo stesso Consiglio”.
“Prendo atto con dispiacere – aggiunge Sonia Amendola - che il CdA dell’Ateneo, nell’ultima seduta, si è pronunciato favorevolmente all’introduzione di questa nuova tassazione, nonostante il parere contrario di tutta la componente studentesca, non riportando tra l’altro agli atti il parere negativo di questo Consiglio”.
“Tale provvedimento - dichiara- non può che spingerci a continuare con maggior forza nel nostro compito di vigilanza e controllo, con particolare attenzione sulle nuove entrate determinate da questo aumento delle tasse, affinché le stesse siano davvero utilizzate per migliorare l’offerta formativa dell’ateneo e per introdurre strumenti pratici, utili nella futura professione.”
“In tal senso – conclude il Presidente del Consiglio degli studenti - in un odierno incontro con il Magnifico Rettore, si è giunti alla conclusione che l’impiego di queste risorse sarà stabilito da un’apposita commissione costituita in pari numero da studenti e docenti”.

COMMENTO POSTATO DA: mancio il 10/7/2008 alle ore 20:41

Se è questa la politica del Presidente Amendola, allora, per il bene degli studenti mi auguro che il 14 luglio, il consiglio degli studenti approvi la mozione di sfiducia presentata dai consiglieri di Alleanza Studentesca e Lista Aperta (sostenuti anche da Giovani IDV e MIU).
Un Presidente e quindi massimo rappresentante degli studenti non può limitarsi a far costituire una commissione che valuterà le nuove entrate. Le nuove entrate non dovevano esserci perchè illeggittime.
Adesso spero che tutti gli studenti del polo umanistico abbiano capito che è un errore imperdonabile votare le liste di Ateneo Sport e Cultura. Paragonabile all'errore che potrebbe commettere un cittadino campano votando la Lega Nord Padania.
COMMENTO POSTATO DA: mpieri il 11/7/2008 alle ore 19:59
Caro Emanuele,
siamo proprio uno strano Paese.
Prima il Presidente del consiglio degli studenti è assente dalla riunione del Senato accademico che delibera l’introduzione di nuove tasse a carico degli studenti nonché l’aumento delle preesistenti, poi la stessa persona si “dispiace” che il CDA (quando in Senato non c’è stato neppure un voto contrario) approvi gli aumenti delle tasse, infine è estremamente solerte nell’incontrare il Rettore per accordarsi sulle modalità per dividere il “bottino” (proveniente dalle tasse degli studenti).
Poi, non pago, il Presidente organizza con 2.000,00 € (sempre provenienti dalle tasse degli studenti) un convegno sullo sviluppo del quartiere di Colleparco (evento indispensabile per gli studenti…forse un po’ meno se ne conoscessero i costi) tenutosi il 9 luglio.
Ora mi chiedo: ma è proprio indispensabile trattare su come spendere il soldi che entreranno con l’aumento delle tasse? Non sarebbe il caso di intraprendere una forma di protesta contro la scelta del Rettore? Perché non valutare l’ipotesi di sottoporre la delibera incriminata al vaglio del giudice amministrativo, dato che ci sono sia dei profili di illogicità che di illegittimità?
COMMENTO POSTATO DA: nicolac il 18/7/2008 alle ore11:21

ma sei massimilano? pensavo ti fossi laureato!
come stai? sempre in guerra?

COMMENTO POSTATO DA: sonia85 il 20/7/2008 alle ore 15:26
Caro MPieri e company, le cose non stanno come avete scritto, vi consiglio quindi d'informarvi prima e poi parlare... sarebbe più logico.....
Per rinfrescare la memoria:
Il Consiglio degli Studenti, nell’ultima seduta del 18 giugno 2008, ha espresso all’unanimità parere contrario in merito all’istituzione – accanto alle tradizionali tasse di iscrizione - di un nuovo contributo specifico per gli studenti di Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della Comunicazione, proposta dal Magnifico Rettore in sede di Senato Accademico per ‘migliorare la didattica delle suddette Facoltà’. Tale parere del Consiglio degli studenti è stato regolarmente trasmesso, nei tempi previsti, al competente ufficio di Ateneo”.
Il Presidente per fortuna ha avuto di nuovo la fiducia così si potranno salvaguardare i diritti degli studenti e non quelli personali come in passato...
Il Convegno sullo sviluppo dell'università a colleparco tra l'altro è andato molto bene permettendo agli studenti di esprimere i propri disagi e bisogni e non è stato fatto con le tasse degli studenti!!!Ma con i fondi che qualcuno del tuo gruppo preferiva rimandare negli uffici...
Buono studio....

COMMENTO POSTATO DA: mancio il 2/8/2008 alle ore18:04

Fatto stà cara Sonia che non avete rappresentato adeguatamente gli studenti.
Questa è una tassa scandalosa e voi di Ateneo Sport e Cultura insieme ad Azione Universitaria avete la responsabilità politica di non esservi opposti a dovere per il bene degli studenti.
Questa faccenda verrà ulteriormente approfondita e iper pubblicizzata in Ateneo per tutto l'autunno....in modo che in primavera ci sia un vero e radicale ricambio della rappresentanza.
Buona estate
PS - buona estate anche agli amici di AZIONE UNIVERSITARIA !!!
Spero che la prossima volta siate più vigili ai bisogni dei vostri rappresentati.

COMMENTO POSTATO DA: sonia85 il 4/8/2008 alle 17:52

Carissimo Mancio, noi ci siamo battuti e opposti contro questa tassa e se vuoi puoi andare a controllare (cogliendo così l'occasione per informarti) negli appositi uffici.
Buona estate anche a te

mercoledì 24 settembre 2008

IL PENSIERO UNICO

Caro lettore,
ripartiamo dall’autunno, iniziamo questo cammino giornalistico proiettati verso una stagione politica incandescente.
L’istruzione e la ricerca sono i due parametri fondamentali, insieme alla giustizia ed all’informazione, per garantire al nostro paese, democrazia e libertà, nonchè sviluppo.
Il ministro Gelmini, con una mano dà e con l’altra toglie.
In che senso vi chiederete. Giusto rivalutare il comportamento degli studenti e quindi ripristinare il voto di condotta, giusto altresì inserire l’educazione civica nei programmi scolastici.
In uno Stato dove il senso civico è sempre piu’ “snobbato” da altri falsi valori come l’apparenza e l’egoismo sociale, lo spirito di corpo e l’onestà intellettuale saranno un eccellente antibiotico contro la malattia del decadimento culturale.
Cosa “scippano” allora i primi provvedimenti posti in essere dal Ministero della pubblica istruzione?
La libertà d’insegnamento!
La scuola elementare era l’unico livello d'istruzione da non riformare.
Un insegnante per le materie scientifiche, uno per la lingua italiana e la letteratura ed uno per la storia e la geografia, infine uno per la lingua straniera. Dall’anno prossimo tornerà il maestro unico. Perchè?
La crisi economica è grave, dove si taglia? Sull’istruzione e la ricerca. I due terzi degli insegnanti precari perderà il posto. La SISS non è piu’ presente tra i corsi post universitari.
L’altra ragione, per i maligni come me è rappresentata dalla volontà di voler limitare la libertà d’insegnamentoe quindi di pensiero: un maestro unico porta ad un unico ragionameto, un unico ragionamento al pensiero unico.
De Gasperi c’insegnava: “il politico pensa alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni”. Silvio Berlusconi ha perso definitivamente il treno per divenire uno statista.
I fondi per la ricerca già da diverse finanziarie sono al minimo storico.
Nel 2013 votate con coscienza. A Novembre, in Abruzzo iniziamo a dare un senso a quel diritto al suffragio universale che la Resistenza ci ha dato, attraverso il sangue dei partigiani.

Emanuele Mancinelli

lunedì 22 settembre 2008

CASTELLAMARE...GLI AVVISI DI LEA !

Carissimi Amici,
vi comunico che la Circoscrizione Castellamare sta predisponendo per i mesi di Ottobre, Novembre e Dicembre una serie di attività culturali, sociali e sportive, cui tutti i cittadini residenti nel nostro Quartiere possono partecipare a titolo del tutto gratuito.
Trattasi nello specifico di attività di vario genere (corsi di ballo, corsi di yoga, corsi di teatro, corsi di informatica, corsi di aerobica e difesa personale per donne, spettacoli, concerti ed eventi ricreativi, corsi formativi, etc.) rivolte a uomini, donne, bambini ed anziani residenti nella Circoscrizione Castellamare e il cui numero di partecipanti è limitato, pur variando a seconda del tipo di attività.
Per questo motivo, vi esorto a recarvi il più presto possibile presso la sede della Circoscrizione, sita in Viale Bovio 466, per avere informazioni maggiormente dettagliate a riguardo e per provvedere all’eventuale iscrizione.
Inoltre, vi comunico che, nell’ambito delle attività culturali, la Circoscrizione sta organizzando tre gite, anch’esse completamente gratuite per i residenti nel nostro Quartiere, con i seguenti itinerari:

1) GRADARA – SAN MARINO - 28 SETTEMBRE 2008
2) MIRABILANDIA - 5 OTTOBRE 2008
3) PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO - 12 OTTOBRE 2008

Anche l’iscrizione a tali gite dovrà essere effettuata presso la sede della Circoscrizione e dovrà avvenire nella settimana antecedente alla data prevista per la partenza.
Colgo l’occasione per rendervi noto che nell’ultimo Consiglio si è deciso di indire due Assemblee Pubbliche, a cui tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
La prima si svolgerà il 30 Settembre presso l’Auditorium Castellamare, a partire, dalle ore 18:30 per esaminare insieme ai cittadini l’Accordo di programma proposto per via Gioberti, alla presenza di tutto il Consiglio di Quartiere, del Sindaco Luciano D’Alfonso e di vari tecnici e consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione.
La seconda si terrà il 14 Ottobre, sempre a partire dalle ore 18:30, nel rione Zanni e, precisamente, presso la sala riunioni della Parrocchia “Gesù Bambino” e avrà la specifica finalità di discutere delle problematiche della zona e di raccogliere le doglianze dei cittadini, alla presenza degli Amministratori locali.
Vi invito, infine, a contattarmi personalmente presso il mio indirizzo di posta elettronica (lea.delgreco@tin.it)per segnalare ulteriori esigenze e necessità o presentare proposte e suggerimenti, affinchè io possa adempiere al mio mandato di Consigliere Circoscrizionale nella maniera più partecipata ed efficace possibile.



Lea Del Greco
Consigliere Italia dei Valori
Circoscrizione Castellamare

giovedì 18 settembre 2008

PER NON DIMENTICARE...

L'EPILOGO DELLO SCANDALO FIRA. SI CHIUDONO LE INDAGINI. SPERO L'ABRUZZO NON DIMENTICHI CHE LA LEGALITA' E' SEMPRE CONVENIENZA PER I CITTADINI...FIDIAMOCI DELLE PERSONE GIUSTE, DIAMO UNA REALE POSSIBILITA' A DEI NORMALI E SPERANZOSI RAGAZZI!

L'ARTICOLO E' DI PRIMADANOI.IT, CHE HA SEGUITO LA VICENDA IN MODO SCRUPOLOSO.


PESCARA. Il 27 ottobre del 2006 con l'arresto di 11 persone scoppiò lo scandalo Fira. A meno di due anni la Procura di Pescara, con la firma dell'avviso di conclusione delle indagini, ha chiuso l'inchiesta sulla Finanziaria Regionale ed sulla gestione dei finanziamenti pubblici erogati nel periodo 2002-2004.

Le indagini sono state coordinate dal Sostituto Procuratore, Filippo Guerra, che ha lasciato da qualche giorno la Procura di Pescara per quella di Gela (Caltanissetta), in cui resterà per sei mesi, rimanendo a tutti gli effetti magistrato a Pescara.
Le parti adesso possono presentare memorie difensive, poi toccherà al pm chiedere il rinvio a giudizio degli indagati.
Tra gli arrestati eccellenti l'ex presidente della Finanziaria Regionale, Giancarlo Masciarelli, nuovamente arrestato il 14 luglio 2008 nell'ambito dell'inchiesta su presunte tangenti nella sanità abruzzese.
Al centro dell’inchiesta Fira, Masciarelli sarebbe stato la mente dei molteplici illeciti emersi dalle indagini scaturite da un’altra indagine:quella sul raggiro presunto dei vecchi soci del pastificio Delverde.
A conti fatti Masciarelli sarà impegnatissimo nei prossimi mesi e di casa nei tribunali di Vasto, Pescara e Chieti dove si apriranno i diversi processi che lo vedono accusato.
Secondo quanto ipotizzato nelle indagini Fira, Masciarelli sarebbe stato a capo di un'organizzazione che avrebbe trasformato la Finanziaria regionale in una sorta di azienda privata, come fu messo in evidenza, subito dopo gli arresti, dal Procuratore della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi.
Nell'ambito della stessa inchiesta furono indagate una cinquantina circa di persone e denunciate 34. Diversi i reati contestati:associazione a delinquere finalizzata alla truffa, falso, malversazione di contributi pubblici, corruzione.
Insieme Masciarelli, furono arrestati vari imprenditori e dirigenti della Fira Abruzzo.
E, dunque, Paolo De Michele, considerato il braccio destro di Masciarelli; l'imprenditore di Altino (Chieti), Marco Picciotti; Silvio Cirone; Carolina D'Antuono; Giovanni Cirulli; Ivan Marinelli; Pietro D'Arcangelo; Barbara Picciotti; l'ex vice presidente della Fira, Vincenzo Trozzi; Domenico Grossi.
A causa di quell'inchiesta anche il mondo dell'informazione locale venne colpita e l'allora direttore del Centro Antonio Del Giudice rimosso dal suo incarico, ufficialmente per andare in pensione ma plausibilmente a causa di alcune intercettazioni durante le quali concordava il taglio di alcuni articoli con Masciarelli.
In totale, secondo gli inquirenti, la realizzazione dell'«ingegnoso disegno criminoso avrebbe fruttato al gruppo un indebito vantaggio patrimoniale stimato in oltre 16 milioni di euro». Durante le indagini sulla Fira ha preso il via anche l'inchiesta sulla cartolarizzazione dei debiti della sanità, il cui proseguo ha portato agli arresti dello scorso luglio.
Non sono mancati colpi di scena e giorni difficili dal momento dell'arresto, come l'episodio della cella tre Masciarelli, Picciotti, Cantagallo mai chiarito fino in fondo o le ingenti quantità di denaro sequestrate dai finanzieri.
In quei giorni l'allora presidente Ottaviano Del Turco richiamò tutti al delicato tema della «questione morale», disse che la Fira sarebbe stata sciolta e assicurava che sulle cartolarizzazioni era tutto in regola.
Nel corso dei mesi sono state sequestrate 16 automezzi in uso agli indagati, tra i quali una "Ferrari 360 Modena", una elegante imbarcazione Lupo (quella che doveva servire per risalire il fiume Danubio), proprietà terriere, palazzi nobiliari e quanto si trovava presso le sedi delle società e nelle abitazioni.
Quello dello scandalo Fira sarà ricordato nella storia della regione come il primo grande scandalo del nuovo secolo emerso quando ancora non si poteva immaginare il terremoto sulla sanità.

18/09/2008 16.33

lunedì 8 settembre 2008

IL SIGNIFICATO DELLA DEMOCRAZIA

PUBBLICO UN TESTO SCRITTO DAL DOTT. ROCCO PERSICO, VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PESCARA E RESPONSABILE COMUNALE DEL PARTITO.

Ognuno di noi fa i conti con i propri ideali ,la propria storia, la propria cultura.I fatti parlano.Sappiamo distinguere chi pensa al proprio orticello e chi al bene comune.

Da parte mia chiedo a voi giovani di non desistere!
Vi invito a una breve riflessione.

Qual è il reale significato della democrazia.

Oggi,ciò che è il potere, l'autorità repubblicana o democratica – il potere del popolo, che non è il popolo che intendevano gli ateniesi o l'antica repubblica romana** - non è nelle mani di un dio, di una fede dogmatica, di un diritto di natura, di una conseguenza di intrinseca onestà nei rapporti tra le cose, bensì è sempre sottostante al potere del numero, dell'ondata dell' opinione del momento, di quella massa che sembra prevalere attraverso le fonti di comunicazione. Dipende anche da come vengono influenzati i mass media. Questi ultimi da soli non hanno tale potere, ma basta una sentenza, una corrente economica di fondo, e il colpo è fatto.

Un altro concetto della democrazia che va compreso a fondo –perché è tecnico, reale- è il seguente. "Democrazia" è anche la congiuntura dove un numero, posizionato su regole del gioco, può prevalere sulla maggioranza di fatto; ciò significa che la minoranza può accedere al potere perché posizionata in modo privilegiato sulle regole del gioco, anche se poi di fatto non è il reale quantitativo di maggioranza. Per cui c'è chi arriva con la maggioranza relativa dei voti, anche se certamente non è il rappresentante più forte; però al gioco risulta quello riuscito;per intrinseca legge del gioco, dello schema approvato precedentemente da tutti i partititi di quella democrazia o, ugualmente, dai componenti di quel partito, merita il potere. Nella consapevolezza del maggior "numero", bisogna sottostare per gioco e convenzione democratica a quel numero che si è posizionato in modo più conforme alle regole.

Nella democrazia sono sempre a rischio i migliori (misurabili dai risultati evidenziati). Di conseguenza, i criteri di bene o male, giusto o ingiusto, bello o brutto (si pensi all'arte, alla musica, alla moda), funzionale o disfunzionale, economico o non economico, etc., sono determinati dal consenso governante variabile ; per cui ,nella pratica, l'uomo sottostà ad un volontarismo occasionale di quella democrazia che prevale o per sistema, o per maggioranza di fatto.

Ne consegue che, per un operatore sociale, per un autentico contribuente di valore, è inutile perdere tempo, stare a discutere, a giustificarsi : bisogna saper anticipare , prevedere, usando la prudenza del cobra.

Se un uomo è il più giusto, il più vero, proprio per questo deve avere un'attenzione in più per sopravvivere nella norma dei diritti di tutti; oppure, se vuole fare un passo di qualità superiore, si deve prima quintessenziare(deve avere quelle congiunture, infrastrutture, trasversalità che gli garantiscono di fatto la reggenza del progetto, l'opportunità del risultato). Bisogna considerare quanti soldatini, quanti appoggi si hanno in concreto, e non quanto si ha ragione, quanto si è belle o veri.

Tutte le leggi e la giustizia sono, di fatto, in mano agli elettori. Questi ultimi, tra l'altro, non sanno che il Consiglio rappresentativo degli eletti "fa le corde", ovvero legifera,modifica le regole, e che queste regole e leggi , come stiamo osservando, le fa secondo convenienza di parte, di una fascia di interessi che sono sempre economici o di rivalsa per invidia. Il modulo delle leggi, quindi anche se esse partono da persone bisognose o da fragranti disgrazie, è sempre una convenienza di parte che viene formalizzata secondo un aggiornamento di due criteri: 1) il potere logistico economico e 2) la sopravvivenza dominante dei propri stereotipi coscienti ed inconsci.

Al proposito credo che il momento delle elezioni sia il più drammatico, di più alta punta della coscienza di una società, perché è lì il punto in cui si può giocare qualcosa; dopo, è tutto fatto.

E quello che è fatto e si farà è basato sul volontarismo del momento. Quindi l'ignoranza è ammessa e garantita, e ha diritto maggioritario, in quanto sostenuta da individui con opinioni indimostrate. Di conseguenza è inutile fare dibattiti su principi razionali.

Alla luce di questa riflessione e dopo aver ascoltato gli isterici interventi, a parte l'appassionata Lea, della sera dedicata alle donne, ho deciso di riprendere la mia leadership troppo offuscata, invitando chi di voi, giovani liberi e donne libere a intraprendere un cammino comune di vera svolta nel nostro vivere quotidiano.
Acquisisce rilevanza essenziale la scelta della persona candidata e della persona eletta.

Con vera stima e affetto Rocco Persico

venerdì 5 settembre 2008

SCUOLA: ASSESSORE REGIONALE ESTREMISTA

CLICCANDO SUL TITOLO POTRETE VISUALIZZARE LA NOTIZIA SU LIBERO.

Scuola: Veneto, religione per tutti
Proposta dell'assessore all'Istruzione

(ANSA) - VENEZIA, 5 SET - L'assessore veneto all'istruzione sta lavorando a un ddl regionale per l'insegnamento obbligatorio della religione cattolica. Secondo l'assessore Elena Donazzan (An), la religione non dovrebbe piu' essere facoltativa in Veneto, ma per tutti gli alunni, italiani e stranieri, nel programma di studio. Per la dirigente scolastica del Veneto Carmela Palumbo non esiste allo stato possibilita' che una Regione inserisca nei programmi di studio l'insegnamento obbligatorio della religione.


Cari lettori,
riporto questa notizia con ansia e disperazione.
Non ritengo possibile che, nel 2008, ci possano essere degli amministratori pubblici con vena da "estremista religioso".
Ricordo all'assessore della Regione Veneto Donazzan che, nella nostra Costituzione, il c.d. "principio di tolleranza" è insito negli articoli 7 ed 8 della Carta.
L'articolo 7 recita infatti: Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Mentre l'ancor più eloquente articolo 8 sancisce in maniera indefettibile la parità di tutti i credi religiosi davanti la legge, ecco il testo: Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.

Caro assessore,
tra i compiti dei pubblici amministratori c'è anche quello di difendere i valori della Costituzione Repubblicana.
Siamo uno Stato democratico-pluralista, giusto.....?

Emanuele Mancinelli

domenica 31 agosto 2008

PENSIERI CONFUSI...

Ci sono giorni che scorrono via leggeri e ci fan sentire come l'aria;
nessun evento e nessun individuo ci offrono spunto di riflessione.
Tutto sembra bello, anche il negativo si smorza; tutto è superabile, recuperabile.

Ci sono giorni faticosi, da sudare;
ci fan sentire pesanti come sassi che, staccandosi dalla scogliera, precipitano in mare;
la supercificie si fa sempre più lontana, la luce scompare.
Tutto è torbido, la paura e lo sconforto s'impadroniscono della ragione.

Ci sono giorni in cui si osserva, non v'è distrazione;
attimi di necessaria sensibilità, di ascolto, di riflessione, di percezione.
Le nostre anime ci donano delle chiavi, necessari strumenti, per aprire gli scrigni, custodi dei nostri sentimenti.

mercoledì 27 agosto 2008

UOMINI...FACCIAMOCI UNA RISATA !

PER UNA VOLTA SCRIVO UNA COSA DA RIDERE...MI E' PIACIUTA TROPPO QUESTA!

Non ho mai capito perchè le necessità sessuali degli uomini e delle donne
sono così differenti fra loro...
Non ho mai capito tutte quelle idiozie che le donne provengono da Venere e
gli uomini da Marte.
E non ho mai capito perchè gli uomini pensano con la testa mentre le donne
con il cuore.



....Una notte mia moglie ed io siamo andati a letto.

Abbiamo cominciato ad accarezzarci,massaggiarci,bacini etc, etc.....

...La questione è che io ero già pronto, ma proprio in quel momento lei mi
dice: 'Adesso non ne ho voglia, amore mio. Voglio solo che mi abbracci'

Ed io esclamo: 'CHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE???????????????'

Al che mi dice le parole magiche di tutte le donne:
'Non sai connetterti con le mie necessità emotive di donna'.

Che cazzate...Il punto finale è che quella sera non ci sarebbe stata nessuna
lotta.

Ho messo a posto gli oli afrodisiaci, ho spento le candele, ho tolto il
disco di Baglioni (in quei momenti funziona quasi sempre) ho spento lo
stereo ed ho rimesso in frigo lo champagne.

Sono andato a farmi una doccia fredda per vedere se potevo calmare 'la
bestia' e mi sono messo a guardare Discovery Channel a tutto volume per non
fare dormire la figlia di mia suocera...Dopo un pò mi sono addormentato.
...
Il giorno dopo siamo andati al centro commerciale e mi sono messo a guardare
orologi mentre lei si provava tre modelli carissimi di Armani.

Come tutte le donne non sapeva decidersi, così le ho detto di prenderli
tutti e tre.

A questo punto mi ha detto che le sarebbero servite delle scarpe nuove da
mettere con i nuovi vestiti...350 euro al paio...Le ho detto che andava bene.

Di lì siamo andati nella sezione casual dalla quale ha preso un piumino ed
una borsa di Louis Vuitton.
Era così emozionata!

Credo pensasse che fossi diventato pazzo, ma ad ogni modo le ha prese lo
stesso. Mi ha messo, quindi, alla prova chiedendomi un gonnelino corto da
tennis.

Non sa neanche correre, figuriamoci giocare a Tennis. E' rimasta shockata
quando le ho detto di comprare tutto ciò che voleva.

Era così eccitata sessualmente dopo tutto questo, ed ha cominciato a
chiamarmi con tutti i nomignoli più affettuosi e stupidi che le donne usano.
'Cucciolone mio'
'Topolino amoroso' e così via.

Siamo andati alla cassa a pagare.


E' stato qui che, essendoci solo una persona prima di noi, le ho detto:'No
amore mio, credo che in questo momento non ho voglia di comprare tutto
questo'...

Se aveste potuto vederle la faccia, diventò pallida quando le ho detto:
'Voglio solo che mi abbracci'.

Sembrò quasi che stesse per svenire, le si è paralizzata la parte sinistra
del corpo, le è venuto un tic nervoso all'occhio.

A questo punto le ho detto: 'Non sai connetterti con le mie necessità
finanziarie di uomo' !?!


Mandalo agli uomini perchè si facciano una risata.

Mandalo alle donne perchè capiscano cosa si prova.

martedì 26 agosto 2008

SONDAGGI

TI PREGO DI ESPRIMERE UN OPINIONE ATTRAVERSO I DUE SONDAGGI, ESPOSTI SULLA BARRA DESTRA DEL BLOG.
IL PRIMO E' SUL MIO OPERATO. (una sola risposta - scadenza 20 settembre)
IL SECONDO SARA' UTILE A NOI TUTTI PER VALUTARE LE NUOVE STRATEGIE DEI GIOVANI. (più risposte - scadenza 30 novembre)

Emanuele

NUOVO DIRETTIVO PROVINCIALE GIOVANI

CLICCANDO SUL VIDEO POTRETE RIVEDERE LA MIA INTERVISTA A CARLO COSTANTINI SUL CASO DE MAGISTRIS...RISALENTE A NOVEMBRE.

Cari lettori,
il GIV non esiste più, ora siamo un dipartimento del partito.
Il Dipartimento Politiche giovanili dell'IDV.
Ieri, lunedi 25 Agosto, alla presenza del Coordinatore Regionale IDV (Sen. Alfonso Mascitelli), del Coordinatore Regionale Dip. Pol. Giovanili (Imperi Antonio)e dell'On. Carlo Costantini, presso la sede regionale IDV di Pescara sono stati proclamati i nuovi responsabili per la provincia di Pescara: Francesco Rulli (Coordinatore Provinciale Dip. Pol. Giovanili) e Lea Del Greco (Coordinatore Comunale Dip. Pol. Giovanili).
Come Referente Provinciale uscente auguro loro buon lavoro, sicuro dell'impegno e delle forze che impiegheranno per portare alto il nome dei Giovani IDV.
Felice di lasciare il mio posto a persone valide e volenterose, ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato e sostenuto in questo entusiasmante anno "politico".
La soddisfazione più grande dell'esser partito solo o quasi è il ritrovarsi con tanti ragazzi in grado di sostituirmi. In un periodo storico, d'imperante gerontocrazia io, venticinquenne, lascio la mia "poltrona" ad un altro giovane, volontariamente, riconoscendone le capacità.


Vale la pena ricordare le molte iniziative alla quale abbiamo preso parte:

le collaborazioni organizzative con il partito;

i miei comunicati stampa e l'attività di rappresentante degli studenti a Teramo;

il periodico "Espressione Libre", letto in tutte le Università Abruzzesi, destinatario di numerose manifestazioni di stima da parte di parecchi studenti universitari;

il nostro ruolo di PROMOTORI a livello nazionale del SINDACATO STUDENTESCO (che speriamo si costituirà presto);

l'elezione di 2 Consiglieri Circoscrizionali (Lea Del Greco e Marco Fonzo) e la loro attività che già nei primi mesi si è fatta apprezzare negli ambienti istituzionali e di cui presto saranno punto di riferimento;

senza dimenticare tutti coloro che hanno messo la loro faccia alle scorse elezioni comunali e circoscrizionali, contribuendo al successo della nostra lista, giovani che con spirito di sacrificio NON SI SONO TIRATI INDIETRO, nonostante la forzata (e non amata) alleanza con il PD ed il Sindaco Luciano D'Alfonso;

la partecipazione di 4 elementi al V-Day dell'8 Settembre 2007: "parlamento pulito";

la partecipazione di 3 elementi alla scuola di Formazione Politica di Acquasparta del 14 - 15 - 16 Settembre 2007;

la promozione della petizione pro Forleo - De Magistris del Novembre 2007

la partecipazione di 15 elementi al V-Day 2 "libera informazione" del 25 Aprile 2008;

la partecipazione di 13 elementi (20 richieste di cui 7 scartate per mancanza di posti disponibili) al 1° Forum dei Giovani dell'IDV, realizzato a Bellaria del 12 e 13 luglio 2008;

Siamo partiti in 5: io, Daniele, Arian, Lea, Lorenzo....ora siamo più di 40 e sempre in continua crescita, questo è stato possibile grazie ad un gruppo dirigente che mi ha affiancato nel corso dei mesi e che si è imposto tale, per le loro naturali capacità personali.
Segnalo a tal proposito quelli che sono i giovani di riferimento della provincia di Pescara: Mancinelli Emanuele, Del Greco Lea, De Filippis Lorenzo, Fonzo Marco, Aceto Luca, Taresco Enrica, Rulli Francesco, Mancini Antonio.

SPERIAMO DI AVERE LA FIDUCIA E LA SIMPATIA, ANCHE DA PARTE DEI NOSTRI DIRIGENTI DI PARTITO CHE, SONO SICURO, CI DARANNO SEMPRE MAGGIORE SPAZIO E CONSIDERAZIONE.

Emanuele Mancinelli
Referente Provinciale GIV Pescara - uscente

domenica 17 agosto 2008

FASCISMO MODERNO

PREMESSA DI ANTONIO DI PIETRO ALL'ARTICOLO DI FAMIGLIA CRISTIANA CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI ED IL SUO MODO DI FARE :



Dopo populista, sinistroide oltranzista, giustizialista, etichettature che mi hanno coinvolto in prima persona, arriva una nuova definizione di chi non è allineato al servilismo di governo: cattocomunista.

Questo è l'ultimo attacco che il regime Berlusconi IV ha sollevato nei confronti di Famiglia Cristiana, rea di aver criticato alcune iniziative di questo teatrino di governo.

La tecnica è sempre quella: l'evocazione dell'antiberlusconismo e del comunismo. Queste accuse ricorrono ogni qual volta si mettono in discussione in modo democratico le scelte adottate dalla maggioranza. Nessun dialogo. Questo è la linea politica dell'attuale governo. Questa è la nuova linea di un fascismo moderno. Famiglia Cristiana è nel giusto.

L'ARTICOLO DI FAMIGLIA CRISTIANA :
Il Presidente spazzino nel 'Paese del marciapiede'

"È un 'Paese da marciapiede' quello che sta consumando gli ultimi giorni di un’estate all’insegna della vacanza povera, caratterizzata da un crollo quasi del 50% delle presenze alberghiere nei luoghi di vacanza. Dopo vari contrasti tra Maroni e La Russa, sui marciapiedi delle città arrivano i soldati, stralunati ragazzi messi a fare compiti di polizia che non sanno svolgere (neanche fossimo in Angola), e vengono cacciati i mendicanti senza distinguere quelli legati ai racket dell’accattonaggio da quelli veri.
A Roma il sindaco Alemanno, che pure mostra in altri campi idee molto più avanzate di quelle che il pregiudizio antifascista gli attribuisce, caccia i poveri in giacca e cravatta anche dai cassonetti e dagli avanzi dei supermercati. Li chiamano scarti, ma lì si trovano frutta e verdura che non sono belli da esporre sui banchi di vendita. E allora se vogliamo salvare l’estetica, perché non facciamo il "banco delle occasioni", coprendo con un gesto di pietà (anche qui "estetico"), un rito che fa male alle coscienze? Nei centri Ikea lo si fa, e nessuno si scandalizza. Anzi.
Ma dai marciapiedi sparisce anche la prostituzione (sarà la volta buona?) e sarebbe ingeneroso non dare merito al Governo di aver dato ai sindaci i poteri per il decoro e la sicurezza dei propri cittadini. A patto, però, che la "creatività" dei sindaci non crei problemi istituzionali con questori e prefetti e non brilli per provvedimenti tanto ridicoli quanto inutili; e che il Governo non ci prenda gusto a scaricare su altri le sue responsabilità, come con l’uscita tardiva e improvvida (colpo di sole agostano?) della Meloni e di Gasparri, che hanno chiesto ai nostri olimpionici di non sfilare per protesta contro la Cina (il gesto forte, se ne sono capaci, lo facciano loro, i soliti politici furbetti che vogliono occupare sempre la scena senza pagare pegno!).
Tornando al "Paese da marciapiede", ha fatto bene il cardinale Martino, presidente del Pontificio consiglio per i migranti, ad approvare la lotta al racket dell’accattonaggio senza ledere il diritto di chiedere l’elemosina da parte di chi è veramente povero. Il cardinal Martino ha posto un dubbio atroce: la proibizione dell’accattonaggio serve a nascondere la povertà del Paese e l’incapacità dei governanti a trovare risposte efficaci, abituati come sono alla "politica del rattoppo", o a quella dei lustrini?
La verità è che "il Paese da marciapiede" i segni del disagio li offre (e in abbondanza) da tempo, ma la politica li toglie dai titoli di testa, sviando l’attenzione con le immagini del "Presidente spazzino", l’inutile "gioco dei soldatini" nelle città, i finti problemi di sicurezza, la lotta al fannullone (che, però, è meritoria, e Brunetta va incoraggiato). Ma c’è il rischio di provocare una guerra fra poveri, se questa battaglia non la si riconduce ai giusti termini, con serietà e senza le "buffonate", che servono solo a riempire pagine di giornali.
Alla fine della settimana scorsa sono comparse le stime sul nostro prodotto interno lordo (Pil) e, insieme, gli indici che misurano la salute delle imprese italiane. Il Pil è allo zero, ma le nostre imprese godono di salute strepitosa, mostrando profitti che non si registravano da decenni. L’impresa cresce, l’Italia retrocede. Mentre c’è chi accumula profitti, mangiare fuori costa il 141% in più rispetto al 2001, ma i buoni mensa sono fermi da anni. L’industria vola, ma sui precari e i contratti è refrattaria. La ricchezza c’è, ma per le famiglie è solo un miraggio. Un sondaggio sul tesoretto dei pensionati che sarà pubblicata su Club 3 dice che gli anziani non ce la fanno più ad aiutare i figli, o lo fanno con fatica: da risorsa sono diventati un peso.
È troppo chiedere al Governo di fugare il sospetto che quando governa la destra la forbice si allarga, così che i ricchi si impinguano e le famiglie si impoveriscono?"