martedì 24 maggio 2011

Pescara, segretario nazionale Giovani IdV attacca sondaggio on line di Forza Nuova

Pescara. “Un rom può essere onesto o disonesto, così come un italiano o uno spagnolo o un tedesco”. Così Emanuele Mancinelli, segretario amministrativo nazionale dei Giovani dell'Italia dei Valori, commenta un sondaggio pubblicato sul sito internet del partito di Forza Nuova in cui viene chiesto di scegliere quale sia il problema maggiore a Pescara e Montesilvano. Diverse le opzioni proposte dal gruppo, quali “l’assenza di spazi socio culturali, una classe politica ladra e incompetente, la questione rom, l'usura, la droga, l'omosessualità e la massoneria”.

"Vorrei soffermarmi su due categorie esposte nel sondaggio, ovvero i rom e gli omosessuali” commenta in proposito Mancinelli, “che oltre ad essere state due categorie perseguitate dal nazismo tedesco e di sponda dal fascismo italiano con le leggi razziali del 1938 ora si trovano ad essere etichettati come piaghe sociali alla stregua della droga o della corruzione. Secondo l’opinione del politico, infatti, “un rom può essere onesto o disonesto, così come un italiano o uno spagnolo o un tedesco, anzi i rom spesso sono cittadini italiani che scelgono di non vivere stanziandosi in un luogo con continuità o più semplicemente di tenere vive le tradizioni folkloristiche del loro popolo eterno migrante e poi come si può ritenere un male sociale, un problema, l'omosessuale? Come può una così intima scelta inficiare quelle degli altri o addirittura deviarle in senso negativo?".

Questi gli interrogativi posti a Marco Forconi, segretario montesilvanese di Forza Nuova da Mancinelli, che conclude ricordando: "la dodicesima norma transitoria della Costituzione vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto Partito fascista e che l'articolo 3 della carta costituzionale esplicità che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; noi dell'Italia dei Valori siamo pronti a far rispettare questi principi e sugli stessi intendiamo impostare la nostra azione di governo e quindi condanniamo fermamente l'affronto di questo sondaggio omofobo proposto dai forzanovisti sul loro sito internet".



La replica di Marco Forconi. "Respingiamo tutte le accuse che ci sono state rivolte con fini palesemente strumentali. In particolare, ci saremmo aspettati dal giovane dipietrista un'analisi più profonda in merito ai risultati del sondaggio presente sul nostro sito web il quale evidenzia uno stato di malessere civico risultante dalla 'questione rom' (e non tutti i rom come l'esponente afferma), un'anomalia sociale che Forza Nuova affronta da anni e sul quale si è posta e continua a porsi come unica realtà all'altezza di affrontare tale discussione. Per quanto concerne l'argomento omosessualità, invece, ci auguriamo che il signor Mancinelli non si senta toccato nel personale, ribadendo ciò che ho sempre affermato, di cui sono fermamente convinto e che inserirò nel programma elettorale alle prossime elezioni comunali di Montesilvano: in una società dove l'evoluzione dei costumi e delle mode tende a privilegiare le inclinazioni non naturali, il ritorno al concetto di Tradizione è certamente anticonformista e vincente".

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IL MIO IMPEGNO CONTRO GLI ESTREMISMI DI DESTRA: Teramo, Olocausto: lezione negazionista all’Università. Scoppia la polemica

Teramo. Claudio Moffa, ordinario di Scienze politiche all’Università di Teramo, finisce nelle bufera per una lezione sull’Olocausto e sulle tesi negazioniste. Le polemiche investono l’Ateneo teramano, e di riflesso il professore universitario, dopo la pubblicazione dei video choc della lezione su Repubblica.it (video tra le altre cose già scaricabile sul sito web dello stesso Moffa).



L'ora e mezza di lezione, ripresa con una telecamera, risolleva la questione del negazionismo, ovvero la contestazione che ci siano stati i campi di sterminio e i 6 milioni di ebrei morti. La lezione “contestata” è quella del 25 settembre, nell’aula 12 della facoltà di Scienze politiche, quando Moffa tiene l’ultima lezione del master “Enrico Mattei in vicino e medio Oriente”. Il titolo della lezione, infatti, non lascia spazio a tanti dubbi: "Il tema-tabù del mondo accademico, la questione della 'Shoah', della difesa del suo dogma da parte della Inquisizione del III millennio, e del suo uso politico nel complesso contesto della 'guerra infinità del Vicino Oriente".Per Moffa c'è un legame tra la Shoah e la guerra in Medio Oriente. Parla di uno "sfruttamento dell'Olocausto", avvenuto "a fini politici ed economici".Durante la lezione il docente mette in discussione anche il racconto di Shlomo Venezia, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. "Non c'è alcun documento di Hitler che dicesse di 'sterminare tutti gli ebrei'", dice Moffa, parlando agli studenti dell'università abruzzese. Moffa punta anche al dato dei sei milioni di ebrei sterminati, un "numero con una valenza cabalistica. Non si capisce perché lo si debba sempre ripetere". Una cifra ufficiale, dice Moffa, "ormai ampiamente messa in discussione".Duro il giudizio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: "Mettere in dubbio o negare la Shoah significa offendere la Memoria delle vittime. Invito queste persone a visitare lo Yad Vashem e a studiare la documentazione". Nel frattempo, dall’Università fanno sapere che saranno adottati provvedimenti. Non è la prima volta che lezioni di questo tipo, a Teramo, generano polemiche. Tre anni fa a Teramo ci furono degli scontri in piazza, in occasione di una lezione sul negazionismo, a cura del professore francese Robert Faurisson, invitato ad un Master dallo stesso Moffa.


Claudio Ruffini (fiduciario Anpi Teramo): “Parole di Moffa di assoluta gravità”. “L’Olocausto è una realtà indiscutibile, testimoniata da “oceani” di saggi, scrittori, storici, fino alle testimonianze dirette dei sopravvissuti. Non vi è Stato democratico o istituzione internazionale”, scrive in una nota il fiduciario dell’associazione partigiani, “ che si sia mai sognato di negare uno degli accadimenti più tragici della recente storia dell’umanità. Moffa ha deciso di passare alla storia come tra i pochi che si allineano con le posizioni dell’Iran di Ahamedinejad, di cui tra l’altro nel suo blog dice di essere un estimatore. Negando l’Olocausto si mina invece la democrazia occidentale e si crea un clima di tensione che mette in discussione persino le ragioni stesse della nascita dello Stato di Israele. Credo che il prof. Moffa cerchi solo visibilità personale e per il suo Master. Una pubblicità che non fa onore all’Università degli studi Teramo e ad una Provincia di Teramo insignita dal Presidente Ciampi di una medaglia al valor civile per la resistenza contro i nazifascisti” aggiunge Ruffini.

Rivolgo un appello al Rettore e al Senato Accademico, dice Ruffini, affinché il prof. Moffa si astenga dal creare un caso mediatico danneggiando il prestigio e la storia del nostro Ateneo. Non chiediamo la sua espulsione, ma soltanto che si attenga alla didattica prevista dal Master sul Medio Oriente”.

Per Costantino Di Sante, storico dell’Anpi Teramo “ le parole del prof. Moffa ci indignano come associazione partigiana perché pronunciate all'interno dell'Ateneo di una regione nella quale il fascismo attivò ben quindici campi di internamento. In diverse di queste strutture, oltre ad antifascisti e partigiani, vi furono rinchiusi centinaia di ebrei. Molti di essi furono deportati e sterminati ad Auschwitz. Il prof. Moffa, offende la loro memoria e la storia personale di tanti partigiani e patrioti d'Abruzzo che li aiutarono, a rischio della propria vita, a sfuggire alla persecuzione dei nazifascisti”.

Marco Forconi (Forza Nuova) esprime invece solidarietà al professor Claudio Moffa. “Risulta incredibile che in Italia”, dice Forconi, “ così come in Germania ed altre nazioni dove vige una concezione del tutto particolare della libertà di pensiero, esprimere o dissentire su certe posizioni può risultare un fatto penalmente punibile con anni di carcere mentre l'eccidio dell'inerme popolo palestinese ad opera delle milizie israeliane rientra in una normalissima casistica di guerra dove, fra l'altro, non esiste proporzionalità fra attacco e difesa. Mi auguro che un giorno, non troppo lontano, possa definitivamente cadere questo tabù sull'Olocausto ed iniziare un lento e graduale percorso di riconoscimento di fonti alternative in merito a tale tema”.

Giovani Idv: “Sanzionare chi assolve il nazismo”. "Sono inaccettabili le affermazioni di Moffa" afferma Giampiero Riccardo, Coordinatore Regionale Giovani IDV Abruzzo. "Gli atenei dovrebbero sanzionare in modo esemplare questi docenti che con le loro bizzarre teorie rischiano d'inficiare le capacità ed il senso critico degli studenti", chiosa Emanuele Mancinelli, dirigente nazionale Giovani IDV che aggiunge: "qui non si tratta di garantire la libertà di pensiero che è un pilastro della nostra Costituzione, siamo piuttosto davanti ad un docente che postula teorie complottistiche senza alcuna ratio storica. Gli ebrei sono morti in Germania per mano dei nazisti tedeschi e purtroppo in un certo momento storico anche con la complicità dei fascisti italiani. Inutile prendere le misure delle camere a gas per confutarne la funzione".

Il commento di Moreno Fieni, Coordinatore gruppo "Prospettiva Studentesca". "Tira una brutta aria in Europa. È come una corrente meteorologica che si muove sul vecchio continente, turbando le coscienze dei vari stati, di chi li governa e di chi li abita. Nel nome di una sballata idea di libertà di espressione si passa dall’incitamento all’odio razziale, da parte del leader del Partito della Libertà, l’olandese Geert Wilders, all’ira di Sarkozy contro i Rom cacciati dalla grandeur d’oltralpe. In Italia potevamo forse non farci contagiare da questo male? La nostra proverbiale esterofilia ci spinge a peggiorare il peggiorabile, et voilà ci ritroviamo con la scuola di Adro allestita con simboli di partito di celtica ascendenza e con lezioni di negazionismo all’università di Teramo. Il professor Moffa ci ha riprovato e questa volta a quanto pare con successo. Dopo aver inutilmente tentato di portare Faurisson a Teramo, in un’ora e mezza di lezione ha negato che ci sia stato l’olocausto, chi lo ha vissuto ed è riuscito a sopravvivere per testimoniare, ha negato cifre e usato le stesse per dire che le camere a gas non servirono all’orrendo massacro, ha addirittura affermato di un business della Shoah per scopi politici ed economici. Posizioni da fare invidia ad Ahamedinejad, posizioni da far accapponare la pelle, posizioni inaccettabili per uno stato democratico e civile. La sofferenza inflitta ad un’intera popolazione, il vero e proprio genocidio messo in atto, la durezza dell’odio razziale, sono ferite ancora aperte nella nostra società. Invito chiunque avesse qualche dubbio in materia a leggere Primo Levi, piuttosto che Anna Frank o Shlomo Venezia, da ogni prospettiva quel momento storico apparirà terrificante, atroce e vivido nella mente di ognuno di noi.

Occorre stigmatizzare tali comportamenti, soprattutto quando si verificano in simili consessi, di fronte cioè a chi sta formando la propria persona, studenti, che devono essere i primi ad indignarsi per quanto espresso dal docente. Occorre anche sensibilizzare la pubblica opinione su quanto accaduto, perché non si dimentichi quanto è facile mistificare la realtà, perché è giusto che ci sia una memoria storica collettiva che non può essere imbrattata da simili dichiarazioni. Esprimo personale e profonda solidarietà alla comunità Ebraica, alla comunità Rom ed a tutte quelle persone che hanno pagato un altissimo tributo alla logica scellerata dell’olocausto. Nel frattempo, Wilders è stato messo alla sbarra in Olanda per le sue dichiarazioni, credo che sarebbe un ateneo onorevole quello che prendesse provvedimenti nei confronti del professore, un paese edotto e civile quello che ne condannasse le affermazioni".

NO AL CENTRO SPORTIVO AL PARCO DELL'EX CASERMA DI COCCO

Pescara. Desta polemiche l’annuncio dell'assessore comunale allo Sport e Verde Pubblico, Nicola Ricotta, per la realizzazione di un mini impianto sportivo all’interno del parco della ex Caserma Di Cocco: “Non serve un altro impianto” affermano dall Idv, “si potenzino i parchi”.

Un campo di gioco polivalente per calcio a cinque, basket, pallavolo e pallamano, provvisto di docce, spogliatoi, servizi con il rifacimento totale degli impianti della pubblica illuminazione e l’installazione di 12 fari-proiettori: questo, in sintesi, il progetto illustrato venerdì scorso dall’assessore Ricotta, assegnato e in partenza per fine giugno. Scelta non condivisa dall’Italia dei Valori, che per voce del dirigente cittadino Emanuele Mancinelli commentano: "Riteniamo che un centro sportivo non sia necessario a Pescara, il mercato è saturo, l'area metropolitana pescarese dispone di decine di impianti”. Ragion per cui, i dipietristi se la prendono con “questa Giunta, che disprezza e non valorizza il verde pubblico: avrebbe dovuto prevedere la valorizzazione del parco della Caserma Cocco"

Di tutt’altra natura, quindi, il progetto che avrebbe stilato Mancinelli per il parco: "Bagni pubblici, panchine, rifacimento del sentiero, maggiore cura del verde, ampliamento dei varchi d'accesso ed aggiunta di due nuovi ingressi laterali in quanto il parco è poco accessibile”.

ARTICOLO DI DANIELE GALLI DA http://www.cityrumors.it/pescara/politica/idv-pescara-parco-di-cocco-33176.html - CLICCA SUL TITOLO PER LEGGERE L'ARTICOLO!

IL PARCO VASSALLO A MONTESILVANO

Sul quotidiano on-line primadanoi.it, il 29 aprile è apparso un articolo in cui Corrado Di Sante, Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista, accusa l'amministrazione montesilvanese di lasciare nel degrado le zone limitrofe alle vie intitolate ai grandi personaggi della destra italiana: Almirante e Sospiri.
In tale articolo vi è la pronta replica di Silvano Dirodi del PDL: "Oggi i bambini hanno spazi, giardini e parchi dove poter giocare al sicuro e non come accadeva negli anni Novanta accanto ai fossi di scolo»." - e poi ancora sulla rilevanza dei personaggi di destra a cui sono state intitolate le due vie - "si tratta di «uomini che questa Giunta reputa a tutti gli effetti personaggi, che hanno scritto pagine importanti della storia politica del nostro Paese, lascio cadere ogni provocazione e rispedisco al mittente ogni sorta di considerazione."
Interviene sulle affermazioni della maggioranza in consiglio comunale a Montesilvano, Emanuele Mancinelli, dirigente nazionale dei Giovani dell'Italia dei Valori: "Chiedo a Dirodi in quale Montesilvano vive? Dove è stata realizzata o riqualificata una area verde rilevante? Non è forse stata dismessa la più grande? La Strada Parco." e prosegue - "Montesilvano resta un dormitorio senza una zona centrale che sia attrattiva culturale e del divertimento per i giovani e le poche micro aree verdi, vincoli edilizi, necessitano di tempi biblici per essere aperte alla cittadinanza, come i giardini pubblici di via Castellano".
"Non mi esprimo sulla valenza politica di Sospiri ed Almirante che meritano rispetto, ma voglio far notare che proprio i giardini di via Castellano, attendono da ormai lungo tempo di essere inaugurati, e che verranno intitolati ad Angelo Vassallo, su richiesta della cittadinanza attiva montesilvanese. Ricordo che Vassallo, Sindaco di Pollica, del centro sinistra si batteva per la legalità e contro le ingiustizie, assassinato da 9 colpi di pistola sparati dalla camorra perchè non volle piegarsi all'illegalità ed all'omertà" - conclude con una provocazione - "come mai Via Sospiri e Via Almirante hanno avuto tutte queste attenzioni istituzionali e questa velocità amministrativa per l'intitolazione e l'inaugurazione pubblica? Forse perchè personaggi vicini alle idee politiche di questa amministrazione?
Forse avrebbe meritato maggiore rispetto, maggiore solerzia e maggiori onori Angelo Vassallo, eroico cittadino, indipendentemente dalla sua appartenenza politica".

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venerdì 20 maggio 2011

9 MAGGIO 1978 - DUE DELITTI DI STATO

Lunedi 9 maggio 2011, presso la libreria Feltrinelli, l'Associazione Espressione Libre di Pescara ha bissato il successo dello scorso anno, riproponendo una manifestazione in ricordo di Aldo Moro e Peppino Impastato.

Due storie differenti e due morti apparentemente disgiunte, ma molto molto simili i moventi: rompevano le scatole con le loro Idee che portavano avanti con Onestà e Passione.

Un convegno particolare ha accompagnato il ricordo di quel giorno, con il Prof. De Lutiis, massimo esperto italiano di stragi e consulente della commissione parlamentare sulle stragi, il giornalista del Messaggero, Saverio Occhiuto e la supervisione di Massimiliano Di Pillo, responsabile del gruppo pescarese di Espressione Libre.

La bellissima idea di Chiara Di Marco di riprendere il discorso di Pericle agli Ateniesi del 461 a.c. e di proporlo sotto forma di coro greco colpiscono molto, quelle parole hanno colpito cosi tanto da far pensare che il nostro "moderno 21° secolo" non sia altro che un moderno medio evo alla Ken Shiro (tra poco ci arriveremo, tempo di far scoppiare un altro paio di centrali nucleari).

Quelle parole non possono che far riflettere e consentire una pronta rielaborazione dei concetti di "modernità", "sviluppo", "civiltà" e "cittadinanza" naturalmente.

Vi lascio alle parole di Pericle:

Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.

Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.



Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.