martedì 13 ottobre 2009

Dal blog dell'On. Borghesi

Milva: lascio l’Italia. Con i soldi all’estero!
AntonioBorghesi.it - lunedì 12 ottobre 2009

sabato 3 ottobre 2009

BORSELLINO&BYOBLU - 8 OTTOBRE - UNIVERSITA' DI PESCARA

PESCARA - L'Associazione Espressione Libre, indice per giovedi 8 ottobre alle ore 15.00, una conferenza stampa, presso il Comune di Pescara per tracciare le linee d'azione per l'anno 2009/2010 e per ufficializzarne la sua costituzione.
Il principio cardine si evince da un comma dello Statuto: "considera la politica uno strumento da usare con responsabilità e moralità e pone al centro della propria azione politica l’essere umano, i suoi diritti inviolabili proclamati nella DICHIARAZIONE UNIVERSALE dei DIRITTI dell’UOMO".
Interverranno in conferenza stampa: Massimiliano Di Pillo (Presidente), Emanuele Mancinelli (Direttore Editoriale), Fausto Di Nisio (Consigliere Comunale), Lea Del Greco (Consigliere Circoscrizionale), Salvatore Borsellino (http://www.19luglio1992.com/), Claudio Messora (www.byoblu.com).
Alle ore 16.15 ci sposteremo all'Università "D'Annunzio" in Viale Pindaro per partecipare al convegno: "BORSELLINO&BYOBLU: Libertà d'espressione e cittadinanza attiva". Collegamento in streaming su www.byoblu.com e su www.carlocostantini.it.
Antonio Mancini (Vice Presidente), in quanto Consigliere della Facoltà di Architettura introdurrà l'evento.
Partiremo subito con una importante attività culturale, in ossequio ad un altro nostro principio statutario: "Vuole promuovere un nuovo sistema di valori che si regga attorno a principi: etici, filosofici, morali e culturali; capaci di ridare centralità all’essere umano superando l’attuale percezione della realtà su cui si basa la società capitalistica."

giovedì 1 ottobre 2009

Presidente, lascio la toga anche per colpa sua...

DA ANTIMAFIA2000...CLICCANDO SUL TITOLO POTRETE ACCEDERE ALL'ARTICOLO ORIGINALE!


di Luigi De Magistris* - 1° ottobre 2009
Al Sig. Presidente della Repubblica - Piazza del Quirinale ROMA
Signor Presidente, scrivo questa lettera a Lei soprattutto nella Sua qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.


E’ una lettera che non avrei mai voluto scrivere. E’ uno scritto che evidenzia quanto sia grave e serio lo stato di salute della democrazia nella nostra amata Italia.
E’ una lettera con la quale Le comunico, formalmente, le mie dimissioni dall’Ordine Giudiziario.
Lei non può nemmeno lontanamente immaginare quanto dolorosa sia per me tale decisione.
Sebbene l’Italia sia una Repubblica fondata sul lavoro – come recita l’art. 1 della Costituzione – non sono molti quelli che possono fare il lavoro che hanno sognato; tanti il lavoro non lo hanno, molti sono precari, altri hanno dovuto piegare la schiena al potente di turno per ottenere un posto per vivere, altri vengono licenziati come scarti sociali, tanti altri ancora sono cassintegrati. Ebbene, io ho avuto la fortuna di fare il magistrato, il mestiere che avevo sognato fin dal momento in cui mi iscrissi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Federico II” di Napoli, luogo storico della cultura giuridica. La magistratura ce l’ho nel mio sangue, provengo da quattro generazioni di magistrati. Ho respirato l’aria di questo nobile e difficile mestiere sin da bambino. Uno dei giorni più belli della mia vita è stato quando ho superato il concorso per diventare uditore giudiziario. Una gioia immensa che mai avrei potuto immaginare destinata a un epilogo così buio. E’ cominciata con passione, idealità, entusiasmo, ma anche con umiltà ed equilibrio, la missione della mia vita professionale, come in modo spregiativo la definì il rappresentante della Procura Generale della Cassazione durante quel simulacro di processo disciplinare che fu imbastito nei miei confronti davanti al Csm. Per me, esercitare le funzioni giudiziarie in ossequio alla Costituzione Repubblicana significava tentare di dare una risposta concreta alla richiesta di giustizia che sale dai cittadini in nome dei quali la Giustizia viene amministrata. Quei cittadini che – contrariamente a quanto reputa la casta politica e dei poteri forti – sono tutti uguali davanti alla legge. Del resto Lei, signor Presidente, che è il custode della Costituzione, ben conosce tali inviolabili principi costituzionali e mi perdoni, pertanto, se li ricordo a me stesso.
I modelli ai quali mi sono ispirato sin dall’ingresso in magistratura – oltre a mio padre, il cui esempio è scolpito per sempre nel mio cuore e nella mia mente – sono stati magistrati quali Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ed è nella loro memoria che ho deciso di sventolare anch’io l’agenda rossa di Borsellino, portata in piazza con immensa dignità dal fratello Salvatore. Ho sempre pensato che chi ha il privilegio di poter fare quello che sogna nella vita debba dare il massimo per il bene pubblico e l’interesse collettivo, anche a costo della vita. Per questo decisi di assumere le funzioni di Pubblico Ministero in una sede di trincea, di prima linea nel contrasto al crimine organizzato: la Calabria. Una terra da cui, in genere, i magistrati forestieri scappano dopo aver svolto il periodo previsto dalla legge e dove invece avevo deciso (ingenuamente) di restare.
Ho dedicato a questo lavoro gli anni migliori della mia vita, dai 25 ai 40, lavorando mai meno di dodici ore al giorno, spesso anche di notte, di domenica, le ferie un lusso al quale dover spesso rinunciare. Sacrifici enormi, personali e familiari, ma nessun rimpianto: rifarei tutto, con le stesse energie e il medesimo entusiasmo.
In questi anni difficili, ma entusiasmanti, in quanto numerosi sono stati i risultati raggiunti, ho avuto al mio fianco diversi colleghi magistrati, significativi settori della polizia giudiziaria, un gruppo di validi collaboratori. Ho cercato sempre di fare un lavoro di squadra, di operare in pool. Parallelamente al consolidarsi dell’azione investigativa svolta, però, si rafforzavano le attività di ostacolo che puntavano al mio isolamento, alla de-legittimazione del mio lavoro, alle più disparate strumentalizzazioni. Intimidazioni, pressioni, minacce, ostacoli, interferenze. Attività che, talvolta, provenivano dall’esterno delle Istituzioni, ma il più delle volte dall’interno: dalla politica, dai poteri forti, dalla stessa magistratura. Signor Presidente, a Lei non sfuggirà, quale Presidente del CSM, che l’indipendenza della magistratura può essere minata non solo dall’esterno dell’ordine giudiziario, ma anche dall’interno: ostacoli nel lavoro quotidiano da parte di dirigenti e colleghi , revoche e avocazioni illegali, tecniche per impedire un celere ed efficace svolgimento delle inchieste.
Ho condotto indagini nei settori più disparati, ma solo quando mi occupavo di reati contro la Pubblica amministrazione diventavo un cattivo magistrato.
Posso dire con orgoglio che il mio lavoro a Catanzaro procedeva in modo assolutamente proficuo in tutte le direzioni, come impone il precetto costituzionale dell’obbligatorietà dell’azione penale, corollario del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. La polizia giudiziaria lavorava con sacrifici enormi, perché percepiva che risultati straordinari venivano raggiunti. Le persone informate dei fatti testimoniavano e offrivano il loro contributo. Lo Stato c’era ed era visibile, in un territorio martoriato dal malaffare. Le inchieste venivano portate avanti tutte, senza insabbiamenti di quelle contro i poteri forti (come invece troppe volte accade). Questo modo di lavorare, il popolo calabrese – piaccia o non piaccia al sistema castale – lo ha capito, mostrandoci sostegno e solidarietà. Non è poco, signor Presidente, in una Regione in cui opera una delle organizzazioni mafiose più potenti del mondo. E che lo Stato stesse funzionando lo ha compreso bene anche la criminalità organizzata. Tant’è vero che si sono subito affinate nuove tecniche di neutralizzazione dei servitori dello Stato che si ostinano ad applicare la Costituzione Repubblicana.
Non so se Ella, Signor Presidente, condivide la mia analisi. Ma a me pare che - dopo la stagione delle stragi di mafia culminate nel 1992 con gli attentati di Capaci e di via D’Amelio e dopo la strategia della tensione delle bombe a grappolo in punti nevralgici del Paese nel 1993 - le mafie hanno preso a istituzionalizzarsi. Hanno deciso di penetrare diffusamente nella cosa pubblica,nell’economia, nella finanza. Sono divenute il cancro della nostra democrazia. Controllano una parte significativa del prodotto interno lordo del nostro paese, hanno loro rappresentanti nella politica e nelle Istituzioni a tutti i livelli, nazionali e territoriali. Nemmeno la magistratura e le forze dell’ordine sono rimaste impermeabili. Si è creata un’autentica emergenza democratica, da sconfiggere in Italia e in Europa.
Gli ostacoli più micidiali all’attività dei servitori dello Stato sono i mafiosi di Stato: quelli che indossano abiti istituzionali, ma piegano le loro funzioni a interessi personali, di gruppi, di comitati d’affari, di centri di potere occulto. Non mi dilungo oltre, perché credo che al Presidente della Repubblica tutto questo dovrebbe essere noto.
Ebbene oggi, Signor Presidente, non è più necessario uccidere i servitori dello Stato: si creerebbero nuovi martiri; magari, ai funerali di Stato, il popolo prenderebbe di nuovo a calci e sputi i simulacri del regime; l’Europa ci metterebbe sotto tutela. Non vale la pena rischiare, anzi non serve. Si può raggiungere lo stesso risultato con modalità diverse: al posto della violenza fisica si utilizza quella morale, la violenza della carta da bollo, l’uso illegale del diritto o il diritto illegittimo, le campagne diffamatorie della propaganda di regime, si scelga la formula che più piace.
Che ci vuole del resto, signor Presidente, per trasferire un magistrato perbene, un poliziotto troppo curioso, un carabiniere zelante, un finanziere scrupoloso, un prete coraggioso, un funzionario che non piega la schiena, o per imbavagliare un giornalista che racconta i fatti? E’ tutto molto semplice, quasi banale. Ordinaria amministrazione.
Per allontanare i servitori dello Stato e del bene pubblico, bisogna prima isolarli, delegittimarli, diffamarli, calunniarli. A questo servono i politici collusi, la stampa di regime al servizio dei poteri forti, i magistrati proni al potere, gli apparati deviati dello Stato.
La solitudine è una caratteristica del magistrato, l’isolamento è un pericolo. Ebbene, in Calabria, mentre le persone rispondevano positivamente all’azione di servitori dello Stato vincendo timori di ritorsioni, spezzando omertà e connivenze, pezzi significativi delle Istituzioni contrastavano le attività di magistrati e forze dell’ordine con ogni mezzo.
Quello che si è realizzato negli anni in Calabria sul piano investigativo è rimasto ignoto, in quanto la cappa esercitata anche dalla forza delle massonerie deviate impediva di farlo conoscere all’esterno. Il resto del Paese non doveva sapere. Si praticava la scomparsa dei fatti. Quando però le vicende sono cominciate a uscire dal territorio calabrese, l’azione di sabotaggio si è fatta ancor più violenta e repentina. Invece dello sbarco degli Alleati, c’è stato quello della borghesia mafiosa che soffoca la vita civile calabrese. L’azione dello Stato produceva risultati in termini di indagini, restituiva fiducia nelle Istituzioni, svelava i legami tra mafia “militare” e colletti bianchi, smascherava il saccheggio di denaro pubblico perpetrate da politici collusi, (im)prenditori criminali e pezzi deviati delle Istituzioni a danno della stragrande maggioranza della popolazione, scoperchiava un mercato del lavoro piegato a interessi illeciti, squadernava il controllo del voto e, quindi, l’inquinamento e la confisca della democrazia.
Sono cose che non si possono far conoscere, signor Presidente. Altrimenti poi il popolo prende coscienza, capisce come si fanno affari sulla pelle dei più deboli, dissente e magari innesca quella democrazia partecipativa che spaventa il sistema di potere che opprime la nostra democrazia. Una presa di coscienza e conoscenza poteva scatenare una sana e pacifica ribellione sociale.
Lei, signor Presidente, dovrebbe conoscere – sempre quale Presidente del CSM - le attività messe in atto ai miei danni. Mi auguro che abbia assunto le dovute informazioni su quello che accadeva in Calabria per fermare il lavoro che stavo svolgendo in ossequio alla legge e alla Costituzione. Avrà potuto così notare che è stata messa in atto un’attività di indebito esercizio di funzioni istituzionali al solo fine di bloccare indagini che avrebbero potuto ricostruire fatti gravissimi commessi in Calabria (e non solo) da politici di destra, di sinistra e di centro, da imprenditori, magistrati, professionisti, esponenti dei servizi segreti e delle forze dell’ordine. Tutto ciò non era tollerabile in un Paese ad alta densità mafiosa istituzionale. Come poteva un pugno di servitori dello Stato pensare di esercitare il proprio mandato onestamente applicando la Costituzione? Signor Presidente, Lei - come altri esponenti delle Istituzioni - è venuto in Calabria, ha esortato i cittadini a ribellarsi al crimine organizzato e ad avere fiducia nelle Istituzioni. Perché, allora, non è stato vicino ai servitori dello Stato che si sono imbattuti nel cancro della nostra democrazia, cioè nelle più terribili collusioni tra criminalità organizzata e poteri deviati? Non ho mai colto alcun segnale da parte Sua in questa direzione, anzi. Eppure avevo sperato in un Suo intervento, anche pubblico: ero ancora nella fase della mia ingenuità istituzionale. Mi illudevo nella neutralità, anzi nell’imparzialità dei pubblici poteri. Poi ho visto in volto, pagando il prezzo più amaro, l’ingiustizia senza fine.
Sono stato ostacolato, mi sono state sottratte le indagini, mi hanno trasferito, mi hanno punito solo perché ho fatto il mio dovere, come poi ha sancito l’Autorità Giudiziaria competente. Ma intanto l’obiettivo era stato raggiunto, anche se una parte del Paese aveva e ha capito quel che è accaduto, ha compreso la posta in gioco e me l’ha testimoniato con un affetto che Lei non può nemmeno immaginare. Un affetto che costituisce per me un’inesauribile risorsa aurea.
Ho denunciato fatti gravissimi all’Autorità giudiziaria competente, la Procura della Repubblica di Salerno: me lo imponeva la legge e prima ancora la mia coscienza. Magistrati onesti e coraggiosi hanno avuto il solo torto di accertare la verità, ma questa ancora una volta era sgradita al potere. E allora anche loro dovevano pagare, in modo ancora più duro e ingiusto: la lezione impartita al sottoscritto non era stata sufficiente. La logica di regime del “colpirne uno per educarne cento” usata nei miei confronti non bastava ancora a scalfire quella parte della magistratura che è l’orgoglio del nostro Paese. Ci voleva un altro segnale forte, proveniente dalle massime Istituzioni, magistratura compresa: la ragion di Stato (ma quale Stato, signor Presidente?) non può tollerare che magistrati liberi, autonomi e indipendenti possano ricostruire fatti gravissimi che mettono in pericolo il sistema criminale di potere su cui si regge, in parte, il nostro Paese.
Quando la Procura della Repubblica di Salerno – un pool di magistrati, non uno “antropologicamente diverso”, come nel mio caso – ha adottato nei confronti di insigni personaggi calabresi provvedimenti non graditi a quei poteri che avevano agito per distruggermi, ecco che il circuito mediatico-istituzionale, ai più alti livelli, ha fatto filtrare il messaggio perverso che era in atto una “lite fra Procure”, una guerra per bande. Una menzogna di regime: nessuna guerra vi è stata, fra magistrati di Salerno e Catanzaro. C’era invece semplicemente, come capirebbe anche mio figlio di 5 anni, una Procura che indagava, ai sensi dell’art. 11 del Codice di procedura penale, su magistrati di un altro distretto. E questi, per ostacolare le indagini, hanno a loro volta indagato i colleghi che indagavano su di loro, e me quale loro istigatore. Un mostro giuridico. Un’aberrazione di un sistema che si difende dalla ricerca della verità, tentando di nascondersi dietro lo schermo di una legalità solo apparente.
Questa menzogna è servita a buttare fuori dalle indagini (e dalla funzioni di Pm) tre magistrati di Salerno, uno dei quali lasciato addirittura senza lavoro. Il messaggio doveva essere chiaro e inequivocabile: non deve accadere più, basta, capito?!
Signor Presidente, io credo che Lei in questa vicenda abbia sbagliato. Lo affermo con enorme rispetto per l’Istituzione che Lei rappresenta, ma con altrettanta sincerità e determinazione. Ricordo bene il Suo intervento – devo dire, senza precedenti – dopo che furono eseguite le perquisizioni da parte dei magistrati di Salerno. Rimasi amareggiato, ma non meravigliato.
Signor Presidente, questo sistema malato mi ha di fatto strappato di dosso la toga che avevo indossato con amore profondo. E il fatto che non mi sia stato più consentito di esercitare il mestiere stupendo di Pubblico ministero mi ha spinto ad accettare un’avventura politica straordinaria. Un’azione inaccettabile come quella che ho subìto può strapparmi le amate funzioni, può spegnere il sogno professionale della mia vita, può allontanarmi dal mio lavoro, ma non può piegare la mia dignità, nè ledere la mia schiena dritta, nè scalfire il mio entusiasmo, nè corrodere la mia passione e la volontà di fare qualcosa di utile per il mio Paese.
Nell’animo, nel cuore e nella mente, sarò sempre magistrato.
Nella Politica, quella con la P maiuscola, porterò gli stessi ideali con cui ho fatto il magistrato, accompagnato dalla medesima sete di giustizia, i miei ideali e valori di sempre (dai tempi della scuola) saranno il faro del nuovo percorso che ho intrapreso. Darò il mio contributo affinchè i diritti e la giustizia possano affermarsi sempre di più e chi soffre possa utilizzarmi come strumento per far sentire la sua voce.
E’ per questo che, con grande serenità, mi dimetto dall’Ordine giudiziario, dal lavoro più bello che avrei potuto fare, nella consapevolezza che non mi sarebbe più consentito esercitarlo dopo il mandato politico. Lo faccio con un ulteriore impegno: quello di fare in modo che ciò che è successo a me non accada mai più a nessuno e che tanti giovani indossino la toga non con la mentalità burocratica e conformista magistralmente descritta da Piero Calamandrei nel secolo scorso, come vorrebbe il sistema di potere consolidato, ma con la Costituzione della Repubblica nel cuore e nella mente.

*(Europarlamentare IDV)

mercoledì 23 settembre 2009

Residenzialità studentesca, Idv: dove sono Regione e Adsu?

PUBBLICO QUESTO IMPORTANTE INTERVENTO DI ALESSANDRO FALLOCCO (COORDINATORE PROVINCIALE DELL'AQUILA DEI GIOVANI IDV)...CLICCANDO SUL TITOLO AVRETE ACCESSO ALLA PAGINA ORIGINALE DI ABRUZZO 24 ORE.


"L’ Università dell’ Aquila - scrive Alessandro Fallocco dei giovani dell'Italia dei Valori - ha reso noto di voler avviare un project financing per la realizzazione di 600 alloggi per studenti universitari su terreni di proprietà dell’Ateneo, stanziando allo scopo ben 5 milioni di euro. Soldi propri che il nostro Ateneo avrebbe potuto investire diversamente e che invece è stato costretto a destinare all’ edilizia residenziale studentesca dall’ immobilismo degli enti a questa competenti".
Fallocco si chiede "L’ Azienda per il Diritto agli Studi Universitari (ADSU), e con essa la Regione, dove sono? Questa pericolosa latitanza ci induce a ritenere che forse a palazzo dell’ Emiciclo i problemi degli studenti, dell’ Ateneo aquilano e quindi di tutta la città non stiano poi così a cuore ai nostri amministratori regionali. Non risolvere il nodo della ricettività studentesca, infatti, comporterà due ordini di problemi: l’ abbandono del nostro Ateneo da parte degli studenti fuori sede che pur volendo tornare a studiare nel Capoluogo dovranno arrendersi di fronte alla carenza di alloggi; mentre coloro che cercheranno autonomamente una sistemazione in affitto nei dintorni della città rischiano loro malgrado di innescare un meccanismo concorrenziale nei confronti degli aquilani che non hanno più un’ abitazione e che rimarranno fuori dalle assegnazioni del progetto CASE."
"Tutto ciò è intollerabile - conclude la nota - ci auspichiamo che la questione venga affrontata quanto prima, magari investendo concretamente per gli studenti e per questa città".
11/09/2009 20:16

venerdì 14 agosto 2009

BUON FERRAGOSTO!

10 GIORNI DI VACANZA!

VOGLIAMO GENTE COME ROBERTO!

CLICCANDO SUL TITOLO POTRTE ACCEDERE ALL'ARTICOLO SU TERAMONEWS:

Le lezioni di moralità dettate molto spesso dai più importanti dirigenti provinciali dell'Italia dei Valori mi spingono, ob torto collo, ad una riflessione pubblica.
Innanzitutto mi viene da chiedere, da che pulpito viene la predica,essendo i maggiorenti di questo partito espressione di una ultra decennale esperienza politica e provenienti da movimenti dei quali hanno condiviso scelte e modalità operative, salvo oggi divenirne i più feroci detrattori.
E' davvero singolare che tali dirigenti si ergano a paladini della moralità, trasparenza, meritrocrazia traducendo però il tutto in metodi vetusti e sicuramente lontani dagli ideali dei nostri elettori.
Infatti il modello di partito con un uomo solo al comando tanto caro al PDL ed oltremodo osteggiato dall'onorevole Di Pietro, si è applicato a livello provinciale escludendo di fatto la democrazia interna e scelte condivise.
Un discorso a parte merita la situazione del partito a Teramo, laddove il sottoscritto ha fatto (in completo isolamento) quello che ha potuto.
Sono stato e sono comunque disposto a passare la mano a persone più capaci, che applichino però quello spirito di squadra che ho più volte cercato di creare, e che subdolamente qualcuno ha sostituito con l'idea di "banda".
Nel periodo post-elettorale sono stato sempre più emarginato dalle iniziative del Partito,laddove sono stati presentati come referenti locali, personaggi mai nominati da organismi collegiali.
Concludendo, voglio esternare l'amarezza di chi come me,da tanti anni è al servizio di un'idea politica nella quale crede fortemente e che vede purtroppo interpretata al livello locale con personalismi ed in modo difforme.


Il Coordinatore Comunale IDV

Ulbar Roberto

giovedì 6 agosto 2009

GIOIA

Capelli neri, occhi scuri ma luminosi,
luminosi come la gioia gratuita degli adolescenti,
gioia cercata attraverso una emozione;
un bacio, un tradimento, un cuore spezzato,
gioia cercata nell'amore, che prima puro diventa poi malato,
come la ragazzina dai capelli neri che gioia più non ha,
perchè le emozioni son finite ed il rimorso di uno sbaglio
per tutta la vita la perseguiterà..

Emanuele Mancinelli
26/06/2004

mercoledì 5 agosto 2009

UN'AVVENTURA...UNA PASSIONE!

Due anni. Due anni di splendida avventura politica.
Nel marzo 2007 la situazione del paese è critica, il Governo Prodi è minato da una informazione criminale, falsa e di propaganda in mano all'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, all'interno della maggioranza ci sono ostruzioni alla risoluzione del principale nodo del nostro paese: il conflitto d'interesse.
Esso coinvolge, non solo il capo dell'opposizione ed ex capo del governo, ma tutto il sub-strato sociale: "in Italia è normale".
Beppe Grillo dal suo blog lancia moniti, informa e sfida apertamente non una persona o un gruppo di persone, bensì, contro: tutto il marcio della politica italiana, del degrado culturale, della disonestà, degli interessi che bloccano il "vero progresso" per il nostro paese.
L'otto settembre 2007 sono con i meetup di Grillo a raccogliere le firme per "Parlamento Pulito", la proposta popolare di legge che si prefigge di ripristinare le preferenze alle elezioni politiche, vuole mettere fuori dalle assise legislative i condannati in via definitiva e limitare a due i mandati parlamentari.
Da li...una grande avvantura!
Proprio quel giorno conosco l'Onorevole Carlo Costantini, mi convince ad entrare nell'Italia dei Valori.
Sono al suo fianco, con passione, nella campagna elettorale delle Politiche della primavera del 2008 e sono anche candidato (di servizio) al Consiglio Comunale di Pescara. Carlo viene rieletto.
Autunno 2008. Dopo l'arresto nell'estate di Ottaviano Del Turco, Governatore d'Abruzzo, Carlo si candida alla presidenza della Regione.
Sono nuovamente al suo fianco per aiutarlo nella programmazione della propaganda.
Il 43% dei suffragi non è sufficiente per vincere, ma vista la situaione del centro-sinistra ed il disastro PD, il risultato è comunque buono!
Nel frattempo sono stato Coordinatore Provinciale dei Giovani IDV di Pescara(Settembre 2007 - Settembre 2008), Vice Coordinatore Regionale Giovani (Settembre 2008 - Marzo 2009) e Coordinatore Regionale (Marzo 2009 - in carica).
Mi sono prodigato e sono riuscito a formare un gran bel gruppo provinciale, tante occasioni di crescita e di collaborazione. Banchetti per promuovere petizioni, convegni per difendere la Costituzione a Pescara ed all'università a Teramo.
L'attività di rappresentante degli studenti all'università di Teramo è stato un primo banco di prova per riuscire ad avere dei piccoli risultati, seppur tra mille difficoltà, per i miei "primi elettori", come la manutenzione (dopo tanti anni) del campo da calcio a 5.
Tante sono state le soddisfazioni, tante le delusioni, tante le persone vere e capaci conosciute, tanti i vermi, eletti in gamba e purtroppo troppi eletti in sintonia con la "casta" che mi prefiggo di combattere, presenti anche nel mio partito.
Tutto ciò mi porta ad affrontare con alcuni amici la campagna per le amministrative 2009, candidato alla Circoscrizione Castellamare di Pescara, in giro per la città sotto il motto: "UNITI DALLE IDEE, UNITI PER I VALORI".
Sono il primo dei non-eletti, con 147 voti, secondo in lista, il rammarico stà nell'aver consentito ad un esponente di un altro partito, Sinistra e Libertà, di essere candidato nella nostra lista, consentedogli una facile elezione.
Lei si chiama Lucia Zappacosta ed è una ragazza in gambissima di 28 anni. Consigliera uscente di grande valore personale ma essendo l'unica candidata del suo partito in lista ha ricevuto notevoli appoggi dai suoi tesserati. Uno sgambetto vile di cui sono stato vittima sfruttando la situazione di forza di una candidata indipendente, di un partito piccolo che non è riuscito a presentare le liste alle Circoscrizioni.
Avran fatto il ragionamento: "meglio chiunque rispetto a quel rompiscatole".
Non è giusto, non si fà nei confronti di un ragazzo he per 2 anni ha lavorato con dedizione ad un progetto (e del mio lavoro ne han giovato tutti).
Sono fiero del mio risultato, sono fiero di come sono, sono fiero delle scelte coraggiose che ho fatto.
Sono orgoglioso di aver aiutato Fausto Di Nisio ad essere eletto in consiglio Comunale ed il mio giovane amico Marco Fonzo alla Circoscrizione Colli, Massimiliano di Pillo alla Provincia non c'è l'ha fatta ma ha avuto un grande risultato.
Ci sono anche tante altre persone di valore nell'IDV, ma per ora prevale un modus operandi non degno della Missione del nostro movimento ideale di rinnovamento politico.
Senza coerenza non rappresenteremo mai correnttamente i nostri elettori.
La mia spada non si è spezzata...la rimetto un attimo nel fodero, mi siedo sul picco di un altura, guardo la valle, rifletto e mi preparo. La vita è una battaglia e si può subirla, combatterla per se stessi o combatterla anche per gli altri, per i più deboli, la mia scelta l'ho già fatta...

martedì 4 agosto 2009

IDV non crede nei giovani liberi

IL RESTO Intervista ANTENORE MASSIMILIANO - Le tristezze della politica nelle parole di un giovane -Condividi
Oggi alle 13.51
NOICATTARO - Dopo quasi dieci giorni dall'insediamento della nuova amministrazione Dipierro, a Noicattaro prosegue la nostra raccolta di impressioni sulle prospettive di questo quinquennio amministrativo, dando spazio anche a giovani politici che proseguono esprimono speranze e perplessità in merito agli esiti decisionali che il Sindaco ha raggiunto per la nuova squadra. Il ventitreenne coordinatore provinciale dei giovani dell'IDV, Massimiliano Antenore, primo fra i non eletti della sua lista, si concentra sulla situazione attuale del suo partito a Noicattaro, non risparmiando commenti a livello amministrativo.

Un parere su questa nuova Giunta.

Sono molto rammaricato nel dire che, in merito alle scelte degli assessori, le decisioni sono state prese dietro volontà e suggerimento dei consiglieri eletti. Non è stata data alcuna facoltà al partito di esprimere un parere di preferenza sulle candidature assessorili. In proposito non è stato riunito alcun consiglio direttivo che esprimesse la volontà di gruppo. Speravo in un partito nel quale si potesse fare politica in un modo nuovo, dando spazio alla meritocrazia ed auspicando un rimpasto generazionale.

Eppure a livello amministrativo questo rimpasto c'è stato.

E di questo sono contento. Ad esempio la nomina ad assessore di Donato Liturri è un segno importante, ma è solo quello. Altri come Gerurdo Decaro sono stati eletti dalla cittadinanza, quindi la scelta non è venuta direttamente dal sindaco. Il problema è che molti elettori hanno paura di cambiare, si sentono condizionati nell'espressione dei voti per via di scambi di favori che da sempre ammazzano la voglia di fare una politica seria.

In ogni caso l'IDV, esprimendo un consigliere, è riuscita a raggiungere un buon risultato.

Sì, noi abbiamo ottenuto un ot¬timo risultato, dato che fino ad ora non eravamo mai stati rappresentati in consiglio. Abbiamo avuto quasi 8OO voti. Ma in consiglio abbiamo Vitangelo Latrofa, che proviene da Forza Italia e questi spostamenti di fazione mi fanno pensare molto. So benissimo che in politica non esistono matrimoni, e che ognuno è libero di cambiare opinione. Ma in questa tornata elettorale sono successe cose assurde: persone come Vincenzo lovele, che fino a poco tempo fa definivano il Sindaco Dipierro un palazzinaro, sollevando questioni di abusivismo edilizio, si ritrovano adesso ad ricoprire addirittura la carica di assessore. Rispetto i cambi di opinione politica, ma non riesco a credere come si possa andare oltre le questioni e le offese personali. Tutto questo crea solo un allontanamento dalla politica. E' triste vedere politici che pur di raggiungere i loro obiettivi sono disposte a dimenticare e mettere da parte opinioni personali per condividere improvvisamente una linea politica con colui contro il quale si faceva guerra fino a poco tempo fa. Tutto questo mi fa pensare che molte scelte sono venute da pressioni esterne, non dalla volontà del Sindaco.
A questo punto su quali basi nasce questa nuova Giunta?
Io mi auguro che sia competitiva, più che altro per il rilancio del paese. Si parla di Bari come un'area metropolitana, e spero che Noicattaro in quest'ottica inizi seriamente un processo di riqualificazione. I cittadini meritano questo. Ma ciò di cui vorrei parlare sono le stranezze politiche, che hanno coinvolto il nostro gruppo: l'IDV, esclusi i socialisti, è stato l'unico partito che ha espresso un assessore (Vincenzo lovele) totalmente estraneo alla nostra lista. Scelta che è stata dettata sicuramente da una
decisione del nostro consigliere appoggiato anche dal nostro commissario Raffaele Sansonetti. Un lato triste della questione è che dalla fine delle elezioni ad oggi l'IDV di Noicattaro non ha ancora riunito il suo direttivo per decidere le linee da seguire nel partito. I vertici provinciali, l'onorevole Zazzera in veste di coordinatore regionale e l'onorevole Pisicchio sostenevano che il partito esprimesse un volto giovane a Noicattaro. Detto questo non rimprovero le decisioni prese ma mi dispiace veder assegnati incarichi agli ultimi arrivati che fino a poco tempo fa non avevano nulla a che vedere con l'IDV.

Sta dicendo che l'IDV potrebbe avere in consiglio dei battitori liberi?

Esatto. Questo scoraggia i giovani dalla politica. Ad ottobre è previsto un congresso regionale che punterà a ristabilire delle ge¬rarchie e ridare al partito un'immagine sia a livello regionale che locale. Quindi a Noicattaro ci accingiamo ad un congresso nel quale ristabiliremo le nostre linee guida.

Quali saranno i temi sui quali vi batterete?
Teniamo molto alla questione ambientale, alla riqualificazione delle zone in degrado di Noicattaro, ma soprattutto dobbiamo riconsiderare ila zona mare. In merito ho riscontrato in residenti di Parco Evoli, Parchitello, Borgo Regina e Città Giardino la voglia di riacquistare anche la fiducia verso l'amministrazione di Noicattaro. Con queste zone bisognerà riavviare un rapporto per poter costruire un percorso comune. Si dovrà puntare gli occhi anche sulla raccolta differenziata, dato che il nostro è stato definito in proposito un "comune canaglia". Questo è deludente e sconfortante. Non abbiamo ancora, ad esempio, raccoglitori di pile esauste o alluminio. A livello regionale ci sono dei cofinanziamenti che addirittura rimborsano il peso specifico dell'alluminio, e non siamo ancora capaci di cogliere queste occasioni di crescita. Altro tema sensibile è quello del sociale: sono contento di veder sorgere a Noicattaro cooperative che lavorano in questo campo. Il tutto, però, avrà senso solo se visto nell'ottica di un continuo miglioramento di queste realtà.

Cristiano Marti

mercoledì 3 giugno 2009

ULTIMO APPELLO

Domani è l'ultimo giorno di campagna elettorale...è stato un mese intenso, un mese che mi ha posto a contatto diretto con tutti gli strati della cittadinanza. Quando sono partito in questa avventura pensavo fosse tutto chiaro. So cosa fare, mi son detto...
La realtà è complessa. So che devo imparare molto, osservare, ascoltare e poi agire...lo farò, lo farò in nome di un nuovo modo di fare politica, DALLA PARTE DEI CITTADINI.

RAGAZZI, UN ULTIMO SFORZO, CI SONO QUASI:
CHIAMATE I VOSTRI AMICI E PARENTI...OGNUNO DI VOI CONVINCA UN AMICO O UN PARENTE A VOTARMI!
SCHEDA ROSA - ITALIA DEI VALORI - E SCRIVI MANCINELLI

GRAZIE
MANU

domenica 24 maggio 2009

3 IDEE 3 IMPEGNI

Ecco le mie idee per Castellamare:

ISTRUZIONE - creazione di corsi di recupero per studenti di scuole medie e superiorie impiego di insegnanti precari e di giovani.

COMMERCIO - sinergie tra la Circoscrizione e gli esercizi commercialiper favorirne lo sviluppo attraverso iniziative congiunte.

INTERNET - corsi di informatica gratuiti.
Attivazione reti wireless gratuite per tutto il territorio circoscrizionale per favorire la libertà d'informaione.

giovedì 7 maggio 2009

MI CANDIDO AL QUARTIERE!

Ciao,
sono Emanuele Mancinelli, studente di Giurisprudenza e candidato al Consiglio Circoscrizionale di Castellamare (Pescara - zona centro, riviera nord, piazza Duca degli Abruzzi, viale Bovio, Santa Filomena e Zanni), alle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009.

Ho deciso di dare la mia disponibiltà a questa candidatura, per l'Italia dei Valori per sostenere la candidatura di LEA DEL GRECO a PRESIDENTE DI CIRCOSCRIZIONE, per credere nel suo Progetto per Castellamare, perchè è una donna: ONESTA, VALIDA, TENACE E COMPETENTE.

La necessità del cambiamento e del rinnovamento generazionale è impellente...partiamo dal basso, dal quartiere, da sempre palestra politica.
Non votate giovani con vecchie idee.
Non votate figli o figli dei figli.
Le loro idee sono per forza di cose intrise di antichi schemi, ormai deleterei al buon funzionamento delle amministrazioni pubbliche.

Ho le idee chiare e nonostante la mia giovane età ho già una discreta esperienza politica.
Sono stato dal Settembre 2007 al Settembre 2008, Coordinatore Provinciale di Pescara del Dipartimento Politiche Giovanili IDV, poi Vice Coordinatore Regionale e dal Marzo 2009, Coordinatore Regionale dei Giovani del mio Partito, l'Italia dei Valori.

La Circoscrizione o quartiere è l'ultimo anello istituzionale, quello più vicino al cittadino, sono poche le competenze ma possono fruttare utili ed importanti servizi di supporto alla vita delle famiglie, delle imprese e delle consociazioni sociali.
Tutto stà nel saperle utilizzare in modo saggio ed onesto.

Inoltre ho una grande passione per il giornalismo e nel Marzo 2007 ho fondato ed ora dirigo un free press: ESPRESSIONE LIBRE.
Questo periodico viene distribuito nelle università abruzzesi ed il progetto editoriale è in continua espansione, presto saremo in rete con un nostro web site.

martedì 5 maggio 2009

TRAVAGLIO A TERAMO

L'Associazione Espressione Libre e l'Associazione Società Civile organizzano per il giorno Venerdi 8 maggio 2009, alle ore 16.30, presso l'Università degli Studi di Teramo (Facoltà di Giurisprudenza) il convegno: “La Costituzione della Maggioranza”.

“Argomento del dibattito sarà: l'egemonia dell'esecutivo e la separazione dei poteri dello Stato”, afferma il Presidente di Espressione Libre, Emanuele Mancinelli e afferma ancora: “con la presenza dell'On. Carlo Costantini, del Prof. Michele Ainis e dei famosi giornalisti Marco Travaglio e Carlo Vulpio, le complesse tematiche ed i recenti attacchi ai principi della nostra Costituzione potranno essere affrontate e commentate da un politico, un illustre accademico e due giornalisti di spicco. Siamo un gruppo studentesco che vuole contribuire alla crescita culturale degli studenti, accrescerne le capacità di giudizio sul mondo che circonda”.

giovedì 23 aprile 2009

MESSORA SCRIVE A DI PIETRO: CENSURA CINESE!

PUBBLICO UNA LETTERA CHE CLAUDIO MESSORA, IL BLOGGER WWW.BYOBLU.COM, HA SCRITTO AL PRESIDENTE DELL'ITALIA DEI VALORI ANTONIO DI PIETRO. CONTRO DI LUI ED IL SUO VIDEO CHE RIVELA PARTICOLARI SCOTTANTI SULLA MANCATA PREVENZIONE, IN OCCASIONE DEL TERREMOTO ABRUZZESE E' STATA APPLICATA UNA CENSURA DI STAMPO MAOISTA!!!

Caro Di Pietro,

sono stato censurato da You Tube. Ne deduco che in Italia le cose vanno veramente male. Forse in Cina il mio filmato non sarebbe stato censurato, e di motivi io non ne ravvedo proprio. Ho chiesto aiuto alla Rete, ho chiesto ai blogger di diffonderlo, lo chiedo anche a lei.

In breve il fatto, che può comunque approfondire sul mio blog nell'articolo "You Tube censura byoblu".

Giorni fa ho intervistato una madre di famiglia, Stefania Pace. Questa signora di Poggio Picense nell’intervista “l’informazione assassina” ha detto cose a mio avviso preoccupanti, ma assolutamente di nessun contenuto offensivo o lesivo nei confronti di chicchessia. Eppure il video è stato rimosso da You Tube per violazione delle policy. Ma di quali policy parliamo? Quelle di chi ha imposto a You Tube di rimuovere il video o quelle di You Tube? Questo gesto ha una sola definizione: censura.
La invito ad approfondire la vicenda spiegata nei dettagli nel blog. Mi domando però, perché quel video “non s’ha da vedere”? Perché è scomparso proprio dopo che la signora Pace ha partecipato alla trasmissione di ieri sera “Chi l’ha visto”? Io un’idea ce l’ho, ma in questo Paese comincio ad aver paura ad esporla...”

mercoledì 1 aprile 2009

La verita' di Pino Arlacchi

QUESTA INTERVISTA A PINO ARLACCHI (SOCIOLOGO DI CHIARA FAMA) E' SECONDO ME DI NOTEVOLE INTERESSE COLLETTIVO. DANIELE MARTINELLI PUBBLICA VIDEO E TESTO SUL SITO DELL'IDV...CLICCANDO IL TITOLO SI VEDE IL VIDEO SU YOUTUBE!



D. Martinelli: Pino Arlacchi, in tema di legalità, l'Europa spesso emette sentenze che condannano l'Italia perché non rispetta determinati parametri o certe leggi, che invece dovrebbe rispettare. Sotto questo profilo della legalitàl'Europa come vede l'Italia?
P.Arlacchi: Come un fanalino di coda. Per lo standard di legalità che esiste a livello europeo. Non solo le condanne della Corte europea per i diritti dell'uomo, ma anche il fatto che nel nostro paese gli standard elementari di democrazia sono carenti. Il fatto macroscopico è che abbiamo un conflitto di interessi devastante con Berlusconi presidente del Consiglio e proprietario di Mediaset, abbiamo un continuo danno ai diritti di legalità dei cittadini, abbiamo sentenze lunghissime, un sistema giudiziario che non funziona e che costa moltissimo. Lei pensi soltanto che la Francia spende la stessa cifra che spendiamo noi, sette miliardi di euro per mantenere il sistema giudiziario, ma in Francia un processo dura poco, in Italia dura anni.
Abbiamo una situazione drammatica che riguarda lo standard e gli strumenti a disposizione delle forze dell'ordine per fare indagini più elementari, un governo che sta distruggendo lo strumento delle intercettazioni telefoniche, fondamentale per fare indagini contro la grande e contro la piccola criminalità. Sta venendo, di fatto, scippato ai magistrati inquirenti. Abbiamo l'intero pianeta della giustizia che non funziona per i potenti perché garantisce loro una pressoché completa impunità, e funziona solo nei confronti dei poveri e dei disgraziati. Basta vedere chi sta in carcere oggi.
Abbiamo poi un'opinione pubblica completamente drogata, con un'agenda falsa dei problemi del Paese, in cui si parla soltanto di stupri, di criminalità comune come se ci fosse un'ondata dilagante di criminalità, quando la realtà è esattamente opposta.
Abbiamo un a diminuzione della criminalità violenta nel nostro Paese che dura da venti anni.
Abbiamo una flessione degli omicidi che sfiora l'ottanta per cento.
Abbiamo una diminuzione anche di piccoli reati come gli scippi, furti d'auto che si aggirano attorno al settanta per cento.
Abbiamo una situazione, che è anche europea e internazionale, che è una flessione degli standard di criminalità, e una televisione, oltre che una carta stampata, che dedica pagine intere, o ore intere, di trasmissione a fatti che sì esistono e che non vanno sottovalutati, ma che comunque non sono sicuramente emergenze o fatti dilaganti, si invita la caccia allo straniero, ora c'è la caccia al romeno e a chiunque sia un immigrato che viene identificato come un criminale.
Tutto questo c'è solo in Italia! Non c'è un solo Paese europeo in cui ci sia un'ondata di populismo demagogico e falso come quello che esiste nel nostro Paese, e questo perché? Per evitare che la gente rifletta sui suoi problemi veri.

D. Martinelli: Forse si rifà al fatto che negli Stati Uniti per Madoff sono stati chiesti 150 anni di carcere per aver fatto quello che ha fatto Calisto Tanzi in Italia, che invece a quanto pare patteggia?
P.Arlacchi: Esatto. Processi su fatti assolutamente banali, di ordinaria criminalità, non si parla dei processi di mafia, non si parla dei processi di corruzione. La sentenza per l'omicidio Fortugno, vicepresidente della Regione Calabria assassinato alcuni anni fa, non c'era nessuno. La televisione ne ha parlato in un piccolo servizio, la stampa l'ha buttata lì in maniera distratta perché erano troppo occupati a parlare delle fesserie che avvengono sul processo di Garlasco o su quello di Cogne. Questa è l'Italia di oggi.
Guardi io non sono tra quelli che credono che la maggioranza degli italiani sguazzi nell'illegalità ed è felice, e questo è quello che Berlusconi, ma anche altri, ci vogliono far credere. Che loro rappresentino la volontà o gli interessi della maggior parte degli italiani. Non è affatto così. Loro rappresentano gli interessi di diversi milioni di italiani, che sono comunque una minoranza in un paese di 60 milioni di abitanti, che sguazzano sì nella delinquenza e nell'illegalità perché ci campano sopra, o nell'evasione fiscale, o nella corruzione e nella distribuzione delle risorse pubbliche. Sono milioni di persone che non sono da sottovalutare quanto a numero, ma non sono la maggioranza degli italiani. Semmai la maggioranza degli italiani è vittima di questo sistema, perché non riceve i servizi pubblici necessari, perché trova le sue risorse, le tasse che paga, buttate via in quanto poi molti servizi non vengono corrisposti dallo Stato.
Questa è la maggioranza degli italiani che soffre, che paga e che vede negati i suoi diritti.
Noi dobbiamo cercare di rappresentarla questa maggioranza, invece di dire che dentro tutti gli italiani c'è un piccolo Berlusconi.

mercoledì 18 marzo 2009

COMUNICATO STAMPA - CANDIDATI IDV ALLE EUROPEE

Con l’ufficializzazione delle candidature alle prossime elezioni europee di Luigi De Magistris e Carlo Vulpio, che si vanno ad aggiungere a quella di Sonia Alfano avvenuta nei giorni scorsi, Italia dei Valori lancia un forte segnale di rinnovamento della classe dirigente del nostro Paese. La scelta di candidare importanti esponenti della società civile, relativamente giovani ed estranei alla politica, e che con le loro storie personali possono rappresentare appieno l’espressione pratica dei principi ideali che fondano Italia dei Valori, non può che andare nella giusta direzione.


Questo ci riempie di orgoglio e rafforza i nostri propositi di proseguire l’impegno per l’affermazione di un modo diverso di fare politica, che vada oltre le logiche di palazzo e i calcoli elettoralistici e clientelari che troppo spesso hanno caratterizzato la storia della politica italiana. In tal senso, la scelta di candidare personalità così illustri e capaci assume rilevanza anche sotto un altro profilo. Infatti, è notorio che le istituzioni europee hanno rappresentato e rappresentano spesso una sorta di “centro di riciclo”, all’interno del quale personaggi politici trombati, con un interesse scarso o nullo per l’attività politica comunitaria, si sono distinti per l’assenteismo massiccio e la risibilità della rispettiva attività politica. Non a caso, la delegazione italiana a Strasburgo è considerata tra le peggiori e meno produttive d’Europa. Si capisce allora come sia sacrosanto candidare personalità autorevoli che abbiano un interesse che vada aldilà dell’attesa (profumatamente pagata) di nuove e più confortevoli poltrone. Tutti i giovani militanti e simpatizzanti dell’Italia dei Valori non possono che esserne entusiasti.



Dipartimento politiche giovanili dell’Italia dei Valori per la provincia di Pescara

domenica 15 marzo 2009

ASSEMBLEA REGIONALE GIOVANI IDV ABRUZZO

Cari Giovani dell'IDV,
vi scrivo per invitarvi Sabato 21 Marzo, alle ore 15.30, presso la sede regionale dell'Italia dei Valori di Pescara, sita in Corso Vittorio Emanuele II n 161 all'Assemblea Regionale del Dipartimento Politiche Giovanili.

Ordine del giorno:

- programmazione attività del prossimo semestre;
- eventuali candidature dei giovani;
- presa d'atto delle dimissioni del Coordinatore Regionale Giovani, Antonio Imperi;
- indicazione al Coordinatore Regionale IDV, Senatore Alfonso Mascitelli, del futuro Coordinatore Regionale Giovani pro-tempore (che rimarrà in carica fino al Congresso Giovanile).

N.B. - Specifico che il regolamento provvisorio del Dipartimento, fondato a Settembre 2008, prevede la nomina del Coordinatore dei Giovani ad opera del Coordinatore del Partito sino all'elezione del primo Coordinatore Giovani "effettivo" che avverrà al primo Congresso Giovanile. Il Senatore Mascitelli, per rispetto nei confronti del Dipartimento e dei suoi componenti, non usufruirà di questa facoltà e lascerà a noi l'onere d'indicare a lui la persona da nominare.

Un Saluto ed un Abbraccio

Emanuele Mancinelli
Vice Coordinatore Regionale Giovani IDV

mercoledì 11 marzo 2009

LA CASSAZIONE PRO-BLOGGER

RIPORTO QUESTO ARTICOLO DELLA REPUBBLICA....IMPORTANTISSIMO PER NOI BLOGGER!
CLICCANDO IL TITOLO SI APRIRA' LA PAGINA SU REPUBBLICA.IT

IL CASO
Cassazione: "Forum on line
non sono come la stampa"
La Corte ha confermato il sequestro di alcune pagine dell'Aduc su cui erano stati pubblicati messaggi offensivi verso la religione cattolica. Una sentenza che di fatto esonera i siti dagli obblighi imposti dalla legge agli organi di informazione

di ALESSANDRO LONGO

ROMA - I forum su internet non hanno le stesse tutele della stampa e quindi possono subire sequestro con maggiore facilità. Senza le tutele riservate a garanzia della libertà di stampa, ma anche senza i relativi obblighi. E' quanto stabilito da una sentenza della Corte di Cassazione depositata oggi e destinata ad avere un certo impatto sulle cose della Rete, visto che oltre che sui forum questo giudizio d'ora in avanti peserà su qualsiasi sito non registrato come testata giornalistica. Anche sui blog, quindi.

La sentenza, in particolare, respinge un ricorso fatto da Aduc contro un sequestro di alcuni messaggi pubblicati sul suo sito, nel forum "Dì la tua". E' una vicenda del novembre 2006, quando, sulla scorta di inchieste giornalistiche e noti fatti di cronaca, il forum si è popolato di messaggi contro i preti pedofili. Di qui è partita una denuncia dell'associazione Mater Onlus di don Fortunato di Noto, che contestava la violazione dell'articolo 403 del codice penale (offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone). Per un anno è stato sequestrato l'intero forum, 700 pagine, poi Aduc ha ottenuto che fossero oscurati solo i singoli messaggi oggetto di denuncia. "Alcuni messaggi contenevano insulti, altri no. Ma a noi preme evidenziare che non è giusto che esistano libertà di serie A e di serie B. Che un normale cittadino non possa scrivere su internet quello che un giornalista può dire liberamente", dicono a Repubblica.it da Aduc. "E per questo motivo andremo avanti: ci rivolgeremo alla Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo". Aduc vorrebbe le stesse tutele della stampa su forum, siti, chat, news group e altri contenuti telematici, per rendere più difficile il sequestro. La Cassazione però ha stabilito che i forum "sono una semplice area di discussione dove qualsiasi utente o gli utenti registrati sono liberi di esprimere il proprio pensiero ma non per questo il forum resta sottoposto alle regole e agli obblighi cui è soggetta la stampa (come indicare un direttore responsabile per registrare la testata) o può giovarsi delle guarentigie in tema di sequestro che la Costituzione riserva solo alla stampa".

Ma è una cattiva notizia per la libertà su internet - come crede Aduc - o è piuttosto il contrario? "E' una buona notizia", dice Fulvio Sarzana di S. Ippolito, avvocato esperto di internet. "Per la prima volta la Cassazione esonera i siti dagli obblighi della legge sulla stampa. Una cosa che gli utenti di internet temono da anni di subire", aggiunge. Significa: niente obbligo di registrazione al tribunale, di avere un direttore responsabile; ma non solo: "Viene finalmente chiarito che non c'è l'obbligo di controllo su quanto pubblicato dai commentatori sul proprio blog. La responsabilità di eventuali diffamazioni è solo dei commentatori. Lo sarebbe anche del gestore del blog, se si applicassero le leggi sulla stampa".

Di recente sono numerose le proposte di legge che premono per equiparare siti e blog a testate giornalistiche, per alcuni obblighi, allo scopo di regolamentarli in modo più stretto. L'ultimo contestato esempio viene dalla proposta Carlucci, che, quanto alla diffamazione, vorrebbe applicare in toto ai siti e ai portali le leggi sulla stampa.

E' d'accordo, che sia una buona notizia, anche Andrea Monti, un altro avvocato esperto di internet, ma aggiunge: "Quello che contesto non è la possibilità di sequestrare messaggi diffamatori, ma alcune applicazioni abnormi della legge. Come il fatto che, per prassi, vengano sequestrati interi siti, per un solo messaggio oggetto di denuncia".

(10 marzo 2009)

giovedì 19 febbraio 2009

Una barzelletta politica...

Sono stati pubblicati i risultati di un recente sondaggio commissionato
dalla FAO rivolto ai governi di tutto il mondo.
La domanda era: "Dite onestamente qual' è; la vostra opinione sulla Scarsità
di alimenti nel resto del mondo".
- gli europei non hanno capito cosa fosse la scarsità;
- gli africani non sapevano cosa fossero gli alimenti;
- gli americani hanno chiesto il significato di resto del mondo;
- i cinesi hanno chiesto maggiori delucidazioni sul significato di opinione;
- il governo Berlusconi sta ancora discutendo su cosa possa significare
l'avverbio "onestamente"...

sabato 14 febbraio 2009

HO MODIFICATO IL PROFILO!

CLICCA SUL TITOLO PER VEDERE COS' E'E COM'E' NATO ESPRESSIONE LIBRE!


Ciao a tutti, sono Emanuele per gli amici Manu!
Studio giurisprudenza a Teramo e sono rappresentante presso il Comitato Sportivo Universitario.
Nel giugno 2007 ho sottoscritto la tessera dell'Italia dei Valori, motivato dalla voglia di cambiamento e ricambio generazionale!
Nel Settembre 2007 sono diventato Referente provinciale di Pescara dei GIV (Associazione dei Giovani dell'Italia dei Valori).
A Settembre 2008 il GIV si è sciolto ed è stato creato il Dipartimento Politiche Giovanili dell'IDV ed ho preso servizio come Vice Coordinatore Regionale dello stesso, dopo aver fatto crescere vistosamente il gruppo giovanile della provincia di Pescara!
Precedentemente, nella primavera del 2008 sono stato candidato al consiglio comunale di Pescara (per servizio) ed ovviamente non sono risultato eletto.
Attualmente sono promotore della nascente Associazione Universitaria di riferimento dell'IDV, nonchè autore dello statuto!
Sono promotore e Direttore Editoriale di "Espressione Libre"...nato come periodico giovanile che sta evolvendo in movimento cultural-politico che ha come obiettivo l'affermazione e la difesa dell'identità dell'IDV.
L'identità dell'Italia dei Valori è chiaramente delineata nei principi di libertà, in particolare libertà d'informare, lagalità, difesa della costituzione, ambientalismo del fare, alternanza e rotazione degli eletti.

Dal giugno 2007 ad oggi ho in me denotato la forte vocazione personale per ruoli "esecutivi" in politica. Perchè? Sono: attivo, poliedrico, determinato, pragmatico e fantasioso! Mi annoierei troppo in consiglio...e probabilmente esploderebbero anche i miei nervi! Amo veder realizzare progetti senza troppe chiacchere e compromessi!

Diceva Baden Powell, fondatore del movimento Scout: "lasciate questo mondo un pò migliore di come l'avete trovato". Sono in completa sintonia con lui!

giovedì 12 febbraio 2009

DALL'UNITA'...E MARCO T.

Zorro
l'Unità, 12 febbraio 2009

Lui fa sempre così: impone un tema a tutti i giornali e tg per nascondere qualcosa di losco. Stavolta ha usato il corpicino di E.E. mentre si metteva al riparo dal processo Mills. Occhio alle date. Il 6 febbraio la Corte costituzionale stabilisce che le sentenze definitive «valgono» come prova nei processi in corso. Il 7 febbraio il governo infila nel ddl Alfano-Ghedini sulla giustizia un codicillo che dice il contrario: salvo che nei processi di mafia e terrorismo, le sentenze definitive non valgono più. Ciò che ha accertato irrevocabilmente la Cassazione dev’essere ridimostrato ogni volta, richiamando tutti i testi già sentiti nel processo chiuso. Norma incostituzionale (cancella una sentenza della Consulta) che, per giunta, allunga i tempi dei processi. Indovinate un po’ chi si avvantaggerà di questo cavillo da azzeccagarbugli? Ma l’imputato Berlusconi, naturalmente, se e quando tornerà in tribunale per corruzione del testimone Mills. Fra sette giorni il processo a carico di Mills arriverà a sentenza. Supponiamo che sia di condanna e che venga confermata in appello e in Cassazione: i giudici avrebbero in mano un giudicato definitivo su Mills corrotto da Berlusconi. Giudicare Berlusconi per aver corrotto Mills sarebbe un gioco da ragazzi, senza richiamare decine di testi. Di qui il provvidenziale salva-Silvio. Lui chiedeva di rimettere il sondino a E.E. e intanto lo staccava ai giudici. L’altro giorno, a Torino, due tizi hanno rapinato una banca mascherati da Berlusconi e Dell’Utri. Sulle prime il cassiere era terrorizzato. Poi ha capito che erano solo maschere.

giovedì 5 febbraio 2009

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

DAL BLOG DI ANTONIO DI PIETRO:

Sig. Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,

ci sia permesso segnalarLe, nella sua qualità di garante della Carta Costituzionale, che, a nostro avviso, il Governo Berlusconi sta per porre in essere un altro strappo alla Costituzione.

Egli ha già piegato a sé il Parlamento con il ricorso massiccio ai decreti legge e al voto di fiducia “obbligato”.

Ha già occupato l’informazione pubblica e privata in totale conflitto di interessi.

Ha già mortificato, con il Lodo Alfano e con l’altra miriade di leggi ad personam che ha imposto, il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Ora, con un colpo solo, si accinge ad un “poker di porcherie” degno del peggior modello argentino: la nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione della Rai, la modifica dell’organo di autogoverno della Corte dei Conti, la limitazione delle intercettazioni telefoniche, la modifica dei regolamenti parlamentari.

Occupando la Rai, i cittadini non potranno più sapere quel che accade nelle segrete stanze del potere e non potranno più esercitare alcun controllo democratico.

Modificando i componenti della Corte dei Conti – che ha il compito specifico previsto dalla Costituzione di controllare i conti della Pubblica Amministrazione - si mette anche tale organismo sotto il controllo dell’Esecutivo che, quindi, potrà falsificare a proprio piacimento i bilanci dello Stato senza che nessuno possa impedirglielo.

Limitando indiscriminatamente le intercettazioni telefoniche si impedisce alla magistratura di fare il proprio dovere e di contrastare efficacemente la criminalità organizzata.

Stravolgendo i regolamenti parlamentari si impedisce all’opposizione di esercitare i suoi diritti costituzionali e si riduce il Parlamento ad un semplice zerbino dell’Esecutivo.

Quello che sta avvenendo nel nostro Paese, ad opera dell'attuale governo, sembra ricalcare più le orme del partito nazionalsocialista tedesco degli anni 30 che quelle di una democrazia fondata sul diritto.

Ciò premesso, Le chiediamo – rispettosamente, ma con fermezza – di non rimanere in silenzio e di intervenire per evitare questo scempio della democrazia. Prima che sia troppo tardi.

lunedì 19 gennaio 2009

LETTERA ALL'AMBASCIATORE ISRAELIANO

Buongiorno Spett. le Amb.re
  sono Antonio Mancini, studente universitario di 22 anni. Porto grande rispetto per le vostre vicende etniche, e per le grandi difficoltà e sofferenze che avete patito in tutti questi anni, con una convivenza che spero tra non so quanti anni possa essere possibile. Ma le dico molto francamente che non ho gradito in alcuna maniera la sua lettera al pres. della Rai, in quanto la trasmissione di Santoro da me contribuente tutto è sembrata fuorché fuori la decenza. Sono altre le cose che non sono sopportabili.
Malgrado questo mio dissenso le rinnovo gli auguri per una futura pace, il mondo è stufo di soffrire per la violenza umana.

Distinti saluti

Antonio Mancini

LA GIUNTA DEL CAMPANILE

LA PROVINCIA DI TERAMO PROBABILMENTE DIVERRA' RICCHISSIMA E GIOVERA' DI FINANZIAMENTI PAZZESCHI E SPROPORZIONATI RISPETTO ALLE ALTRE 3 PROVINCIE !!!!

LORO HANNO VOTATO IN BLOCCO PER CHIODI !
A PESCARA CARLO COSTANTINI A VINTO PER UNA MANCIATA DI VOTI SU CHIODI !
I NOSTRI TERAMANI CARISSIMI SONO STATI UNITI NELLA CASTA "CAMPANILISTICA"...QUANDO CI SI PUO' FAR FARE IL FAVORE DAL VICINO DI CASA NON C'E' DESTRA O SINISTRA CHE TENGA !!!

CMQ IL RISULTATO ?
5 MEMBRI DI GIUNTA SU 11 A TERAMO...COMPRESO IL PRESIDENTE!
LE DELEGHE PIU' IMPORTANTI...COME SANITA', TURISMO, CULTURA, FORMAZIONE, LAVORO, ISTRUZIONE, TRASPORTI !!

2 MEMBRI A L'AQUILA ... DELEGHE MEDIOCRI: AMBIENTE E LAVORI PUBBLICI (CON SERVIZI IDRICI)

2 MEMBRI A PESCARA CON POCHE MA BUONE DELEGHE: VICE-PRESIDENZA, BILANCIO, SVILUPPO ECONOMICO E SPORT

2 MEMBRI A CHIETI ... E' STATA PROPRIO LA PROVINCIA PIU' PRESA IN GIRO !!!

DELEGHE: ??? POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI E RISORSE UMANE ???
LA PROVINCIA PIU' POPOLOSA, LA PROVINCIA DEL CENTRO OLI ???
CARI CHIETINI...VE LO MERITATE...AVETE FATTO STRAVINCERE CHIODI !!!

LA PROVINCIA MENO POPOLOSA, CON IL CAPOLUOGO MENO IMPORTANTE D'ABRUZZO....SARA' LA REGINA INDISCUSSA DEI FINANZIAMENTI PER I PROSSIMI 5 ANNI!!!

mercoledì 7 gennaio 2009

PER TE...

i tuoi occhi sono ricchi di Luce,
una Luce brillante, chiara, serena,
i tuoi occhi rispecchiano il tuo Animo,
un Animo buono, caldo e sentimentale,
il mio sguardo è fisso sui tuoi occhi,
aspettano un segnale d'Amore,
un Amore che si scioglierà in un tenero abbraccio senza fine...