lunedì 13 ottobre 2008

RENDITE FINANZIARIE O UTILI DA COOPERATIVA DI CONSUMO ?

I primi mesi del governo Berlusconi IV. Gli interventi sulla nostra economia sono sempre più in favore dell’alta borghesia: primo tra tutti, il punitivo intervento sugli utili da cooperativa di consumo. Premiati gli speculatori.

L’economia, specie quando tratta numeri ed aliquote, non è sempre chiara per tutti e questo rende più facile al Governo (di qualsiasi colore esso sia) nascondere le negatività ed allo stesso tempo esaltare, i talvolta pochi, effetti positivi degli interventi di politica economica posti in essere.
Cercherò, per quanto possibile, di spiegare quelli che sono gli interventi punitivi del Governo Berlusconi IV contro le Società Cooperative.
E’ importante, per meglio capire, illustrare la condizione delle rendite finanziarie, che rappresentano redditi non da lavoro, non procurati attraverso il lavoro e subiscono un prelievo fiscale del 12,5%.
Il Sole 24 ore c’informa che tale aliquota è tra le più basse d’Europa: in testa troviamo la Germania (31,65%), la Francia al quarto posto (27%), infine, la Grecia (10%) che è l’unico Stato ad applicare un prelievo inferiore al caso italiano.
“Provvedimenti da comunisti!”, tuonerebbe Giulio Tremonti. Non è cosi.
In Germania, il partito comunista non è mai stato di casa al consiglio dei ministri federale ed il maggiore partito di centro sinistra è sempre stato piuttosto moderato, anche nel nome, visto che si è sempre chiamato Partito Socialdemocratico, eppure l’aliquota che tassa “i risparmi dei ricchi” è la più alta d’Europa. Giustizia sociale.
La Francia vive da sempre una sana alternanza al governo, ma il partito di centro destra (Unione per un Movimento Popolare) dona alla Francia più Presidenti della Repubblica rispetto al Partito Socialista, nostante ciò il 27% è più del doppio del 12,5 italiano.
L’ex Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi provò a riformare le rendite finanziarie, senza riuscire a portare a termine il progetto, purtroppo.
Sempre il Sole 24 ore il 20 febbraio 2008 rende note le intenzioni di Prodi, riassumendo in due punti:
1) innalzamento dal 12,5% al 20% l'aliquota sulle rendite finanziarie. In questa categoria sono inclusi sia i redditi da capitale (gli interessi o corrispettivi, gli utili e i proventi derivati dall’impiego di un capitale (tipicamente, i dividendi azionari o le cedole di un titolo di Stato) che i "redditi diversi" (plusvalenze, o guadagni in conto capitale, in occasione della vendita di un'attività finanziaria).
2) riduzione dal 27 al 20% dell'aliquota fiscale applicata sui depositi e conti correnti.
Il 24 gennaio 2008 la storia fece il suo corso ed il governo cadde insieme ai suoi progetti futuri.
Ora Silvio Berlusconi ed il suo esecutivo rivolgono il loro sguardo verso gli utili delle cooperative di consumo, innalzando l’aliquota impositiva dal 12,5% al 20%.
In una lettera al Presidente del Consiglio Luciano D’ulizia, presidente dell’Unione Nazionale delle Cooperative Italiane, denuncia la gravità del provvedimento, sottolineando che le rendite finanziarie godono di una tassazione inferiore (di ben 7,5 punti percentuali).
D’Ulizia sottolinea nel suo intervento: “la volontà del Governo di voler colpire alcune imprese legate a logiche del passato, per dimostrare a tutti i costi che un Governo come il Suo è risoluto nel limitare i privilegi “alle cooperative rosse”, si decide senza ascoltare, si agisce non per l’interesse generale”.
Questo provvedimento (contenuto nell’ultimo Ddl relativo alla manovra economica triennale), colpisce indistintamente tutte le cooperative del settore anche quelle piccole.
Caro Giulio: “così vuoi muovere l’economia?”

Emanuele Mancinelli

1 commento:

Anonimo ha detto...

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