giovedì 10 febbraio 2011

Montesilvano. Referendum Acqua e nucleare. Oscuramento mediatico. Le tre posizioni RC, PD e IDV

DA WWW.GIORNALEDIMONTESILVANO.IT

Tra pochi mesi, data ancora da fissare, si voterà per il referndum sull'acqua e sul nucleare ma, come sostengono "i compagni" di Rifondazione Comunista, "la maggior parte delle persone non lo sanno" - Ieri a Montesilvano, 4° città d'Abruzzo, Corrado Di Sante, coordinatore provinciale di Pescara del partito ha tenuto una conferenza per spiegare le ragioni del referendum e l'importanza di raggiungere il quorum il giorno della votazione.

Anche se dalla stessa parte, RC, PD e IDv, hanno posizioni distanti sul referendum sull'acqua.

Cerchiamo di capire i motivi del referendum, il decreto Ronchi, le tre posizioni e le ragioni dell'oscuramento modiatico.

Nella sala consiliare di Montesilvano erano presenti in molti ieri pomeriggio, alla prima riunione indetta da Corrado Di Sante, coord. Prov. Pescara, Rifondazione comunista, per discutere sulla campagna referendaria sull'Acqua, contro il nucleare e, ancora in forse, il legittimo impedimento.

Oltre al coordinatore regionale, Racaniello dei Cobas, il consigliere Odoardi di Montesilvano, Enrico Di Paola, ex cons. Provinciale di Pescara, tanti cittadini volenterosi, sono stati invitati Giancarlo Castorani del Sel, Attilio Di Mattia, coord. locale IDV, nonchè cons. provinciale, Luigi Beccia "padre del PD" di Montesilvano.

La campagna verrrà finanziata con due modalità, la classica forma della donazione e la sottoscrizione: "scommessa sul raggiungimento del quorum nel referendum, - illustra Di Sante - il rimborso politico dello Stato, sarà restituito ai cittadini che hanno creduto nella campagna."

Il primo argomento trattato dal Coordinato è stato quello sulla campagna referendaria sull'acqua. " Il decreto Ronchi permettendo alle Spa di commercializzare sull'acqua, introduce un aumento, che va dal 7% al 14 % da destinare al guadagno della multinazionale."

Cosa significa?

"Noi già paghiamo una bolletta maggiorata per far guadagnare le Spa che investono."

"Il referendum, votando sì, chiede di abrogare questa forma partecipata sul bene comune qual è l'acqua e far sì che si ritorni a forme pubbliche di gestione, escludendo le private."

"Intanto, nel Milleproroghe, discusso in commissione, il PD e IDV hanno opposto alcuni emendamenti contro il decreto Ronchi" Informa Di Sante.

"Il 26 marzo ci sarà una manifestazione - ha annunciato il coordinatore- in piazza per difendere l'Acqua, contro il nucleare, per la democrazia".

"Lo scopo della campagna - ha spiegato -che stiamo per iniziare è quello di raggiungere il quorum al referendum."

Racaniello dei Cobas Abruzzo ha mostrato scetticità verso lo strumento referendario "questo governo pare essere insensibile ai temi che toccano finanza e economia. - Ha aggiunto Racaniello - Il mezzo più importante che viene usato è l'oscuramento mediatico; bisogna lavorare per divulgare. "

"Purtroppo - ha detto Di Sante - in molti ignorano che ci sia questo referendum così importante in ballo. E le testate più importanti del Paese non sono interessate a propagandare e informare sull'argonto perchè hanno interessi personali che vanno in conflitto".

Il secondo quesito del referendum è relativo al nucleare, pur essendoci stato già nel 1987, che escludeva le centrali in Italia, denuclearizzando i Communi, questo referendum diventa fondamentale per tenere fede a una scelta già espressa dagli italiani. "Basta con il Nucleare".

A chi sostiene che "le centrali non sono un pericolo per la società e fanno risparmiare sulle utenze, son ovunque, Francia, ne è un esempio, non ci sno più i pericoli di scoppio", Rifondazione Comunista, IDV, PD e Sel ricordano che il problema autentico, quello che spaventa, è lo smaltimento delle scorie.

Lo scoppio di una centrale è un alea, ma le scorie sono certezza perchè verrebbero prodotte quotidianamente e dovranno essere messe da qualche parte, almeno quella percentuale che non è possibile trattare.

Luigi Beccia, PD di Montesilvano aderirà con la sua sezione a questa campagna referendaria per la raccolta firme, anche se " Il partito centrale ha dei dubbi sullo strumento referendario, ma noi aderiamo".

Attilio Di MAttia riferisce che " IDV non vuole abrogare tutto il Decreto Ronchi ma solo la parte che consente l'esclusivo affidamento della gestione al privato".

Emanuele Mancinelli, dirigente nazionale dei Giovani di Italia dei Valori, contattato telefonicamente ha chiarito meglio la differenza di posizione tra il Forum dell'Acqua, indetto da R.C., e la proposta di IDV: "La differenza fondamentale con i quesiti del FORUM è dunque questa: chiedono di abrogare tutta la legislazione che ha favorito i processi di privatizzazione, compreso l’art. 150 del d. legislativo 152/2006, per aprire la strada alla ripubblicizzazione del servizio idrico. - Sottolinea Mancinelli - Noi dell'Italia dei Valori non vogliamo consentire l'affidamento esclusivo ad aziende private ma allo stesso tempo non escludere definitivamente e totalmente la possibilità di ricorrere ai privati per l'espletamento dei servizi."

In ogni caso l'informazione sull'argomento è molto importante e questo giornale non la oscurerà.

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